Salta la sentenza contro Al Bashir

La sezione d’appello della Corte Penale Internazionale ha ordinato ai giudici di prima istanza del tribunale di riesaminare l’accusa di genocidio. Il presidente sudanese Omar al Bashir è accusato per i crimini commessi nel Darfur

Salta la sentenza contro Al Bashir

L'Aja - La sezione d’appello della Corte Penale Internazionale ha ordinato ai giudici di prima istanza del tribunale di riesaminare l’accusa di genocidio rivolta al presidente sudanese Omar al Bashir per i crimini commessi nel Darfur. Contro la sentenza aveva presentato appello il procuratore Luis Moreno Ocampo, perché la Corte non aveva accolto la richiesta di introdurre nel mandato d’arresto anche l’accusa di genocidio.

Annullata la sentenza La decisione dei giudici impone alla Corte di riesaminare la posizione di Al Bashir, sulla base di diversi motivi procedurali, relativi in particolare all’assunzione delle prove sulle "intenzioni di genocidio" del leader africano. "La Camera d’appello ordina di prendere una nuova decisione basandosi su una buona amministrazione della norma di prova", ha dichiarato il giudice finlandese Erkki Kourula. "La questione non riguarda la questione di sapere se El Bashir è responsabile o no di crimini di genocidio. L’appello è relativo a questioni procedurali", ha spiegato.

Il nuovo processo Contro Al Bashir dovrà quindi essere tenersi un nuovo processo. Il 4 marzo dello scorso anno la Corte aveva accolto la richiesta di un mandato internazionale di arresto nei confronti del presidente del Sudan, Omar El Bashir, basandolo sulle accuse di crimini di guerra e di crimini contro l’umanità per il conflitto nel Darfur, mentre lo aveva prosciolto per quella di genocidio. La maggioranza della Camera aveva giudicato che il materiale messo a disposizione dal procuratore Luis Moreno Ocampo "non ha fornito ragionevoli motivi per credere che il governo del Sudan abbia agito con lo specifico intento di distruggere, in tutto o in parte, i gruppi Fur, Masalit e Zaghawa".

I giudici avevano sottolineato che, se il procuratore avesse messo a disposizione nuove prove ed informazioni, questa decisione non avrebbe pregiudicato un futuro emendamento del mandato di arresto, che potesse includere anche il genocidio. Il procuratore Luis Moreno Ocampo aveva presentato richiesta d’appello il 6 luglio scorso, in quanto a suo parere esistono prove ragionevoli ed evidenti delle intenzioni di Al Bashir di commettere un genocidio.

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