Esiste un modo per rallentare o prevenire il morbo di Alzheimer? I medici dicono di sì.
A dirlo sono gli esperti della Società italiana di neurologia (Sin) in una nota diffusa in occasione della Giornata Mondiale della Malattia di Alzheimer che si è tenuta in questi giorni. “Oggi l'unico vero strumento per contrastare la malattia di Alzheimer - chiariscono dalla Sin - rimane la prevenzione, prima di tutto attraverso la riduzione dei fattori di rischio per le patologie vascolari quali ipertensione, diabete, obesità, fumo, scarsa attività fisica che si è visto contribuiscono anche ad aumentare le possibilità di sviluppare la Malattia di Alzheimer”.
Lo stile di vita sano promosso dalla Sin prevede una regolare attività fisica e un’alimentazione ricca di sostanza antiossidanti - come per esempio la dieta mediterranea. A queste vanno aggiunte attività sociali e cognitive, dato che “possono aiutare a ridurre e ritardare la patologia, perché stimolano il cervello e favoriscono la continua creazione di nuove connessioni cerebrali in grado di contrastare gli effetti del danno di alcuni circuiti cerebrali”. Bene quindi l’apprendimento di nuove lingue, esercitarsi con uno strumento musicale, trovare un passatempo stimolante per ritardare il declino cognitivo.
Attualmente, le persone colpite dal morbo di Alzheimer sono in tutto il mondo 40 milioni - di cui un milione solo in Italia, per lo più tra gli
ultrasessantenni. Tra gli ultraottantenni, il 25% è affetto da Alzheimer. E il numero crescerà nei Paesi in via di sviluppo per via dell’aumento della durata della vita: il numero di casi, si stima, raddoppierà ogni venti anni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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