Gli hacker non si fermano neanche davanti al Covid. La truffa questa volta riguarda il green pass. Nelle ultime ore in circolazione sul web delle email false, inviate probabilmente da un bot o da un malintenzionato, che si spaccia per ministero della Salute e avvisa le persone rispetto alla scadenza del loro certificato verde.
Quella che poteva sembrare la bufala del giorno o la classica stupidaggine per catturare qualche click è verità. Nella serata di ieri, infatti, lo stesso dicastero, presieduto da Roberto Speranza, ha avvertito i navigatori della rete del sempre più diffuso imbroglio digitale: "Se hai ricevuto un’email – appare nella pagina Facebook del Ministero - con oggetto 'Attenzione: Certificazione verde Covid-19 sospesa', inviata da ministerodellasalute.pro.it, non proviene dal Ministero della Salute, ma si tratta di un tentativo di phishing". Il phishing, infatti, è una nuova tipologia di truffa, attraverso la quale si cerca di ingannare la vittima convincendola a fornire informazioni personali, dati finanziari e codici di accesso, fingendosi un ente affidabile, proprio come negli ultimi mesi è accaduto a chi pensando di avere a che fare con la propria banca si è trovato i depositi svuotati.
Per tale ragione, per chiunque fosse caduto nell'arguta trappola telematica, considerando che nelle ultime ore, i messaggi arriverebbero senza sosta si è addirittura pensato di creare un apposito numero verde, il 1500, rivolto a chi si è trovato inaspettatamente la segnalazione, le cui indicazioni non devono assolutamente essere seguite. Il falso ente, a causa di un presunto uso sospetto della certificazione, tramite link creati ad arte, chiede di avviare un’apposita procedura, tesa a rubare le informazioni di chi non è a conoscenza dell’inganno.
Sono tantissimi i messaggi degli utenti, che starebbero ricevendo la truffa, il cui mittente al momento è ancora un mistero, ma su cui già sono in corso delle indagini della polizia
postale. Ecco perché non bisogna farsi prendere dal panico, ma sapersi comportare rispetto a quella, che come avvenuto in altri casi, anche nelle emergenze, starebbe diventando una consuetudine per i moderni pirati della rete.
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