Cancro alla prostata, in arrivo la biopsia 3D

Il cancro della prostata al centro del XIX Congresso Nazionale della Associazione Urologi Italiani, AURO.it. in corso a Genova presso il Centro Congressi “Magazzini del Cotone”. Gli urologi riuniti annunciano una interessante novità in campo uro oncologico: sono in arrivo le biopsie in 3D che permetteranno di arrivare a diagnosi più puntuali e accurate consentendo una più efficace cura del tumore della prostata

Cancro alla prostata, in arrivo la biopsia 3D

Il cancro della prostata al centro del XIX Congresso Nazionale della Associazione Urologi Italiani, AURO.it. in corso a Genova presso il Centro Congressi “Magazzini del Cotone”. Gli urologi riuniti annunciano una interessante novità in campo uro oncologico: sono in arrivo le biopsie in 3D che permetteranno di arrivare a diagnosi più puntuali e accurate consentendo una più efficace cura del tumore della prostata.

Si tratta di un importante passo avanti nella cura di questa complessa patologia che in Italia è il più frequente tra i tumori maschili: 1 uomo su 6 di età superiore ai 50 anni è a rischio tumore e, ogni anno, sono circa 43.000 mila i nuovi casi. Con il costante invecchiamento della popolazione italiana (dovuto in parte alla contrazione delle nascite, ma soprattutto alla riduzione della mortalità), il numero di diagnosi tumorali è destinato ad aumentare nei prossimi anni. Si prevede di arrivare nel nostro paese a 50.000 nuovi casi all’anno nel 2030.*

E’ quindi sempre più importante - afferma Giario Conti, Presidente di AURO e Primario della Divisione di Urologia presso l’Ospedale Sant’Anna di Como - eseguire diagnosi precise che consentano di trattare il tumore nel modo più corretto. Esistono, infatti, tumori della prostata con comportamenti molto diversi tra loro: alcuni sono particolarmente aggressivi e necessitano di un trattamento molto tempestivo; tuttavia oggi sono diagnosticati anche molti tumori piccoli e non aggressivi, che potrebbero non svilupparsi clinicamente nell’arco di vita del paziente e quindi non richiedere una terapia curativa specifica.

“Nella cura clinica del carcinoma prostatico esiste oggi un eccesso di trattamento - afferma Paolo Puppo, Comitato scientifico AURO, responsabile dell’Urologia Oncologica dell’istituto Humanitas di Castellanza e Direttore del Centro di Eccellenza di Urologia dell’ASL Imperiese - Non tutti i tumori della prostata meritano di essere trattati (con chirurgia, con radioterapia, con ormoni), il problema è di essere sicuri della diagnosi in modo tale da individuare con la miglior approssimazione i lupi e separarli dalle pecore.”

Ed ecco l’importante novità: sono in arrivo nuove biopsie in 3D. Un nuovo software che permetterà di migliorare l’attendibilità delle biopsie, il prelievo di cellule all’interno della ghiandola, fino a oggi insufficiente e poco precisa. La nuova tecnica lavora in 3 dimensioni con la possibilità di simulare il tragitto della biopsia, e di modificarlo all’occorrenza, registrandone ogni singolo step. La zona segnalata come la più sospetta compare come bersaglio, in modo da indirizzare verso il punto preciso da esaminare senza colpire altre zone.

Differentemente rispetto a quanto è avvenuto fino ad oggi con l’uso dell’ecografia, che fornisce una localizzazione della biopsia solo in 2 dimensioni, senza la registrazione del tragitto dell’ago, con questa nuova tecnica sarà possibile registrare quindi una mappa tridimensionale delle biopsie eseguite, che permetterà di ricostruire con precisione la localizzazione e il volume del tumore. Questi dati, assieme al grado di malignità del tumore, contribuiscono in maniera decisiva a stabilire la categoria di rischio cui il paziente è esposto. Una volta stabilito con accuratezza il rischio, il trattamento sarà pianificato con maggiore efficacia, riducendone peraltro i possibili effetti collaterali. Le biopsie effettuate sinora non erano minimamente in grado di fornire lo stesso livello di affidabilità.

“In altre parole - finisce Puppo - di fronte ad un piccolo tumore a bassa malignità saremo più tranquilli a proporre come opzione anche la semplice vigile attesa, di fronte ad un tumore di 1-2 cm a malignità anche solo intermedia un trattamento chirurgico o radioterapico si renderà necessario. Non esiste una terapia buona per tutti.”


L’arrivo delle biopsie in 3D permettendo diagnosi più precise, consentirà

l’indicazione di cure “su misura” per ogni paziente affinché ottenga il trattamento più adatto con i minori effetti collaterali possibili. Un importante passo avanti nella diagnosi del carcinoma prostatico

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