CDI ora anche a City Life Il gioiello nella «Città Futura»

Fondato da Fulvio Bracco, da 40 anni al servizio dei milanesi. All'avanguardia per tecnologie e prestazioni

Massimiliano Finzi

Milano del futuro e del rinnovamento. Il Centro Diagnostico Italiano (CDI) diventa uno dei nuovi protagonisti della città che s'innalza nel segno della modernità metropolitana, dinamica, tecnologica, simbolo d'eccellenza nell'arte, nel design, nell'industria e proiettata in Europa e nel mondo. Il complesso City Life, nascente emblema della capitale meneghina del Terzo millennio, è stato scelto per l'apertura della nuova sede del CDI, all'avanguardia per tecnologie, innovazione e prestazioni.

Il nuovo poliambulatorio CDI CityLife, con una superficie di 500 metri quadri, erogherà visite specialistiche, diagnostica e prelievi di laboratorio in regime di solvenza e in convenzione con i principali fondi e assicurazioni. Accanto al nuovo centro sarà presente anche un punto prelievi, accreditato con il Servizio sanitario nazionale, dove è possibile eseguire oltre 500 differenti tipologie di esami di laboratorio.

Chi si rivolgerà al Centro potrà accedere a strumenti di diagnostica per immagini d'avanguardia come, ad esempio, la tomosintesi mammaria, una tecnologia innovativa utilizzata per la prevenzione senologica che permette la realizzazione di una mammografia tridimensionale per una maggiore accuratezza diagnostica. Inoltre, presso la nuova sede si potranno effettuare visite specialistiche in oltre trenta specialità e trattamenti fisioterapici sia manuali che strumentali.

«City Life spiega Diana Bracco, presidente e amministratore delegato del Centro Diagnostico Italiano - rappresenta uno dei poli di attrazione della Milano futura e del suo rinnovamento. La scelta di questa area ben rispecchia una delle caratteristiche del CDI, la propensione all'innovazione. Nei nostri poliambulatori le persone trovano tecnologie che, con forti investimenti, manteniamo costantemente all'avanguardia, attenti alle più importanti novità nella diagnostica e nella terapia, in tanti casi tra i primi a sperimentare. La capillare presenza sul territorio rispecchia uno dei più importanti valori del CDI. La centralità del paziente e delle sue necessità. L'idea sulla quale mio padre, Fulvio Bracco, ha plasmato il progetto oltre 40 anni fa. In sedi facilmente raggiungibili, il cittadino può svolgere tutte le prestazioni sanitarie di cui ha bisogno, anche nel medesimo giorno, senza doversi spostare di reparto in reparto, di ospedale in ospedale.

Oltre 40 anni di attività, 23 strutture in Lombardia (Milano, Corsico, Rho, Legnano, Cernusco sul Naviglio, Corteolona, Pavia e Varese), più di mille operatori, 800mila pazienti all'anno, cinquanta servizi in numerose aree terapeutiche, il Centro Diagnostico Italiano dispone di numeri annui importanti: 520mila visite ambulatoriali e day surgery, 213mila esami di diagnostica per immagini, 17mila check-up (di cui 3.500 CDICheck il check-up personalizzato) e 5 milioni di test di laboratorio.

Numerose sono le eccellenze strutturali come la Diagnostica per immagini e Medicina nucleare, i due Cyberknife, il rivoluzionario robot radiochirurgico per il trattamento delle patologie tumorali, che pone il CDI all'avanguardia nella terapia dei tumori. I test di genetica e biologia molecolare come il BRCA1 e il BRCA2, la diagnosi genetica prenatale non invasiva.

«Per il CDI - conclude Diana Bracco - innovare vuol dire anche promuovere la scienza, grazie alle competenze dei suoi specialisti, professionisti in grado di pubblicare importanti lavori sulle riviste

internazionali o di organizzare congressi di spessore scientifico. Significa anche favorire la divulgazione, come abbiamo fatto con due eventi per il pubblico, nel 2017, alla Triennale di Milano su Big Data e Radiomica».

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