Il cibo del futuro verrà stampato in 3d grazie a un ricercatore italiano

La geniale intuizione di un ingegnere biomedico italiano che lavora in Catalogna potrebbe rivoluzionare il cibo che mangeremo in futuro grazie alla stampa 3d

Il cibo del futuro verrà stampato in 3d grazie a un ricercatore italiano

Dopo l'errore commesso da Giuseppe Scionti, ingegnere biomedico nel Politecnico della Catalogna, anche il Fao si è interessato alla sua scoperta di un cibo alternativo a quello tradizionale

Nel Politecnico della Catalogna, nei laboratori biomedici, generalmente si studia su come si possano ricreare i tessuti e addirittura gli organi umani da impiantare nelle operazioni future. Il ricercatore italiano si stava cimentado nella stampa in 3d di un orecchio umano. L'orecchio è riuscito talmente bene che l'ingegnere ha dichiarato quanto segue a Repubblica:"I colleghi ci scherzavano sopra: che schifo, cos’è quella cosa? Non avevano tutti i torti: allo stato attuale non è possibile trapiantare un orecchio artificiale".

Il settore della cosiddetta "carne sintetica" è qualcosa che viene inseguita da sempre, ogni anno paesi come Cina e Stati Uniti compiono passi da gigante e investono molte risorse in questo settore visto che a causa della loro immensa popolazione l'impatto ambientale della carne è enorme. Quindi, in futuro si dovrà necessariamente trovare una forma alternativa di cibo. Emissioni di gas serra e consumo delle risorse sono le prime delle cause che contribuiscono a danneggiare il nostro paese, la terza causa potrebbe essere l'amore dell'essere umano per la carne come bistecca e petti di pollo. Si deve quindi trovare una via alternativa, e Scionti ci è andato davvero tanto vicino con il suo orecchio creato in laboratorio:"Grazie a una particolare tecnica mista ereditata dalla biomedicina, le proteine vegetali possono essere organizzare a livello nanometrico come se fossero fibre muscolari. Si può così ottenere una bistecca stampata in 3D con la consistenza fibrosa tipica della carne animale. Del tutto priva di OGM". Lo stesso ingegnere, però, ammette che siamo lontanissimi dal ricreare un muscolo complesso. È però possibile creare una sua semplificazione. E per semplificazione si intende proprio cibo, infatti come Sciolti dice:"chi mangia un petto di pollo non si interessa se questo possa contrarsi o meno, semplicemente lo azzanna".

Ci sono aziende che stanno iniziando già ad investire su questo tipo di prodotto. Oggi la Novameat ricrea in laboratorio petti di pollo e bistecche di manzo, entrambe per essere create richiedono almeno 40 minuti ma si prospetta un futuro industriale che abbatterà drasticamente i tempi di creazione. E, oltre ai tempi verranno abbattuti anche tutti i costi. Un chilo di carne, in futuro, potrebbe costare anche soltanto 20 centesimi.

La Fao si è immediatamente dichiarata interessata dicendo che la carne sintetica può:"contribuire a contrastare

la carenza di specifici nutrienti nei Paesi in via di sviluppo. La sua distribuzione sarebbe più pratica ed efficace rispetto a quella degli attuali beveroni, peraltro difficili da far accettare alla popolazione".

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