Hai incontrato un positivo? Ecco cosa devi fare

Distanziamento sociale, mascherina e lavaggio frequente delle mani. Queste regole sono ormai note. Ma cosa bisogna fare se si è entrati in contatto con un positivo?

Hai incontrato un positivo? Ecco cosa devi fare

Nuovi record per casi di Covid e vittime nella giornata di martedì 27 ottobre. A fronte di 174.398 tamponi processati, si sono contati 21.994 positivi e 221 morti. Era dal 5 maggio che non si registrava un numero così alto di decessi, allora furono 236. Il numero dei ricoveri ordinari è salito di 958 unità, portando così il totale a 13.995. Ben 1.411 i pazienti in terapia intensiva, 127 persone in un solo giorno. Ancora una volta le regioni maggiormente colpite sono la Lombardia (+5.036), la Campania (2.761) e il Piemonte (2.458). A seguire l'Emilia Romagna, il Veneto, il Lazio, la Toscana e la Liguria. Se da un punto di vista sanitario la situazione è critica, lo stesso si può affermare a livello sociale. Le proteste contro l'ultimo Dpcm varato da Giuseppe Conte hanno visto protagonista Roma. Piazza del Popolo si è, infatti, trasformata in un campo da battaglia con sirene, bombe carta, petardi e cariche con gli idranti da parte dei poliziotti.

Distanziamento sociale, mascherina e frequente lavaggio delle mani. Queste norme sono ormai note, tuttavia si nutrono ancora dubbi sul corretto atteggiamento da adottare nel caso in cui si sia stati a contatto con un soggetto positivo al Covid. Come ci si deve comportare, dunque? Le regole variano a seconda della presenza o meno di sintomi. Se si scopre di aver avuto un contatto con un positivo ma si è asintomatici, non è utile eseguire subito il tampone, meglio attendere 4-5 giorni. L'isolamento, invece, deve essere immediato e il rispetto della quarantena è fondamentale. Trascorsi 10 giorni, il tampone va ripetuto (è sufficiente anche quello rapido, ovvero l'antigenico) e se questo è negativo l'individuo può tornare alla vita normale. Nel caso in cui non si riesca a ottenere il tampone, considerata la saturazione del sistema, dopo 14 giorni che si è asintomatici si può comunque interrompere la quarantena.

Discorso a parte per coloro che accusano sintomi, situazione questa che merita una diagnosi celere e per la quale l'isolamento è ancora una volta indispensabile. Se i segni clinici sono lievi e, dunque, il ricovero non è necessario, si esegue un nuovo tampone dopo 17 giorni (a sintomatologia scomparsa), il cui responso negativo pone fine alla quarantena. Sorge, però, spontaneo un altro interrogativo, quando si può essere considerati contatti stretti? Il Ministero della Salute elenca una una lunga casistica: se si vive in casa con un positivo al Covid, se si hanno avuto contatti fisici e non fugaci con un positivo (abbraccio, stretta di mano). Ancora se si è rimasti a lungo in una stanza con un positivo (magari per una riunione di lavoro) senza indossare la mascherina.

Esiste, poi, una casistica legata ai trasporti e in particolare a quei mezzi dove è possibile il tracciamento perché i biglietti sono nominativi (aereo, treno). Secondo il Ministero della Salute è un contatto stretto chi ha viaggiato seduto entro due posti, in qualsiasi direzione rispetto a un caso di Covid. Sono, altresì, contatti stretti i compagni di viaggio e il personale addetto alla sezione del mezzo di trasporto dove il caso indice era seduto. Solitamente sono le Asl ad avvisare il soggetto che ha viaggiato con un positivo e a chiedergli di rispettare l'isolamento.

L'ideale sarebbe effettuare un tampone ma, essendo in questi giorni i drive in molto affollati, l'alternativa è quella di rivolgersi a una struttura privata per fare l'antigenico. Se viene accertata la positività (almeno per quanto riguarda la regione Lazio) il laboratorio invia il prelievo a un centro di analisi pubblico per l'esame molecolare di conferma.

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