Covid, gli under 30 guariti hanno un basso livello di anticorpi

La vaccinazione per i giovani con meno di 30 anni guariti dal coronavirus è fondamentale. Lo affermano i ricercatori dell'UPMC Children's Hospital di Pittsburgh e dell'University of Pittsburgh

Covid, gli under 30 guariti hanno un basso livello di anticorpi

Secondo una ricerca condotta dagli scienziati dell'UPMC Children's Hospital di Pittsburgh e dell'University of Pittsburgh, le persone giovani sono più a rischio di contrarre l'infezione di Covid una seconda volta dopo essere guariti. Lo studio, pubblicato su "medRxiv", ha visto protagonisti adulti che hanno ottenuto la guarigione da forme lievi o moderate di coronavirus.

«Molta gente - ha commentato John Alcorn, professore di pediatria presso l'Università di Pittsburgh School of Medicine e presso l'UPMC Children's Hospital di Pittsburgh -pensa di non doversi vaccinare perché già guarita dal Covid. La nostra indagine, invece, suggerisce che alcuni pazienti, soprattutto i giovani, non hanno una memoria anticorpale particolarmente buona dopo l'infezione. Per loro il rafforzamento immunitario con la vaccinazione è fondamentale».

Durante l'infezione di SARS-CoV-2, il sistema immunitario produce anticorpi specifici per neutralizzare il virus e cellule B di memoria che, permanendo nel flusso sanguigno, contribuiscono a proteggere da un altro contagio dello stesso patogeno. Per la ricerca sono stati coinvolti 173 soggetti di età compresa fra i 19 e i 79 anni, guariti da diverse settimane da forme lievi o moderate della malattia. Le analisi di laboratorio hanno dimostrato che gli anticorpi erano in grado di debellare il virus e che una maggiore attività neutralizzante era associata a un numero più alto di anticorpi stessi. Si è, altresì, osservato come il livello di anticorpi negli individui non dipendesse dal tempo trascorso dall'avvento dell'infezione.

Quando il team ha suddiviso i partecipanti in gruppi differenti a seconda dell'età, è emerso un particolare sorprendente: le persone con meno di 30 anni producevano meno anticorpi rispetto a tutti gli altri soggetti. Indagini precedenti hanno dimostrato che la gravità della patologia è correlata a livelli di anticorpi maggiori. Perciò gli scienziati hanno ipotizzato che la bassa risposta anticorpale negli under 30 fosse legata all'aver contratto una forma più lieve di Covid rispetto ai pazienti più anziani. Per convalidare questa supposizione, gli studiosi hanno analizzato le cartelle cliniche di tutti gli individui.

Utilizzando la durata della malattia come riferimento per determinarne la gravità, si è notato che i soggetti di età inferiore ai 45 anni risultavano aver sofferto di una forma meno insidiosa di Covid. Tuttavia anche se gente di età compresa fra 31 e 45 anni e under 30 hanno presentato la stessa durata della sintomatologia, i livelli di anticorpi erano significativamente differenti tra le due categorie. Alcorn e colleghi ora vogliono seguire gli stessi pazienti al fine di misurare la variazione dei livelli di anticorpi neutralizzanti per un periodo di tempo più lungo.

Poiché alcuni individui protagonisti della ricerca sono stati nel frattempo vaccinati, gli scienziati potranno confrontare anche il numero di anticorpi in coloro che sono immunizzati rispetto a chi non lo è.

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