La cravatta è vista da sempre come un accessorio indispensabile in determinati ambienti, anche perché simbolo di eleganza e stile. Ma uno studio recente, condotto dall'ospedale universitario Schleswig-Holstein in Germania e pubblicato sulla rivista scientifica Neuroradiology, afferma che indossare l'indumento in ufficio sia dannoso per il cervello. Nello specifico, sembra che la cravatta stringa le vene del collo limitando il flusso sanguigno, con l'effetto di rallentare l'attività cerebrale e le sue le capacità.
Gli scienziati hanno posto sotto osservazione 30 giovani maschi: a 15 di loro sono state fatte indossare camicie con il colletto aperto, mentre i restanti 15 hanno indossato la cravatta con il cosiddetto nodo Windsor, stretto a tal punto da provocare un leggero fastidio. Da questo esperimento, dopo un attento esame di risonanza magnetica, è risultato che il gruppo con indosso la cravatta aveva il 7,5% in meno di flusso di sangue al cervello. Ovviamente, come osservano gli stessi studiosi, è presto per giungere a conclusioni definitive: in particolare, perché il numero di partecipanti al test è troppo piccolo per poter generalizzare.
Bisogna anche considerare anche che la ricerca è stata eseguita facendo un nodo alla cravatta abbastanza stretto, a tal punto da procurare un piccolo disagio, e questo potrebbe scontrarsi con il normale nodo che molti fanno, probabilmente più lento. In ultima analisi non si sa con certezza se la riduzione del flusso sanguigno provocata dal nodo stretto possa avere un qualche effetto nell'atto pratico, come il tempo di reazione o le capacità decisionali.
In conclusione si può dire che, in alcuni ambiti lavorativi, il vestito con cravatta annessa possa ancora essere essanziale per l'immagine e il prestigio, con quest'ultima scoperta forse si potrebbe prestare maggiore attenzione almeno al nodo non troppo stretto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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