Denti da latte, tutto quello che i genitori devono sapere

La cura dei denti decidui deve iniziare ancora prima della loro eruzione. Attenzione particolare va data all’alimentazione e alle abitudini: le carie si trasmettono, quindi no a passaggi di ciucci e cucchiaini tra genitori e figli

Denti da latte, tutto quello che i genitori devono sapere

La salute dei denti inizia fin da neonati. Dei denti decidui, quelli da latte, bisogna prendersi cura non soltanto una volta che hanno fatto capolino dalle gengive ma ben prima. Sono questi i consigli degli esperti.

Come indica l’Airc, l’Accademia italiana di odontoiatria conservativa e restaurativa, i denti dei bambini, benchè siano destinati a cadere nel giro di pochi anni, sono esattamente uguali a quelli permanenti. Essi pertanto possono cariarsi e provocare lo stesso dolore che possono suscitare i denti degli adulti. Un dente ammalato porta, oltre che fastidio e malessere, infiammazioni e problemi alla masticazione e al benessere in generale.

Mantenere una sana dentatura inoltre consente di preservare gli spazi che nella bocca verranno occupati dagli elementi permanenti, diminuendo il rischio di affollamenti. Senza contare che in questo modo si semplificheranno le eventuali successive correzioni ortodontiche.

Le regole per i genitori: l'importanza dell'osservazione e dell'attenzione

La prima regola per mamma e papà è capire come stanno i bambini. Quando questi ultimi sono molto piccoli e quindi non sono in grado di comunicare con chiarezza ciò che provano, bisogna osservare i loro comportamenti. Un bimbo infastidito, che mastica solo da un lato, che rifiuta certi tipi di alimenti o che ingerisce senza masticare potrebbe presentare problemi orali.

La seconda regola, benchè per nulla facile da seguire, è quella di non trasmettere ai bimbi i propri batteri che determinano le carie. Utilizzare lo stesso cucchiaino o mettere in bocca il ciuccio del proprio figlio è un comportamento scorretto. Tramite le goccioline di saliva la carie infatti si può passare. La parola d’ordine è quindi prevenzione.

Ciucci, tettarelle, spazzolini e dentifrici

Spazzolare i denti

Ciucci e tettarelle possono, nel lungo periodo, modificare le strutture ossee del palato favorendo malposizioni dentarie. Quando i bimbi sono molto piccoli vanno bene ma bisogna cercare di farne un uso limitato nel tempo.

Per quanto concerne l'igiene orale, la parte interna della bocca va pulita ancora prima che i denti erompano. Con una garza sterile inumidita bisogna massaggiare gengive, lingua e guance del neonato e ciò cercando di rassicurarlo per trasmettergli una sensazione piacevole.

Allo spuntare del primo dentino si passa allo spazzolino con testina piccola e setole morbide e una piccola quantità di dentifricio al fluoro che permette allo smalto di diventare più resistente e di ridurre l’incidenza delle carie. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato le indicazioni sulla fluoroprofilassi dei più piccoli. Intorno ai 3 anni, complice la voglia del bimbo di fare da sé, si potranno insegnare i movimenti corretti da compiere.

I cibi non sono tutti uguali per i denti

L’alimentazione ha un ruolo determinante nella salute orale. Esistono pietanze che sono più pericolose di altri, ricche di zuccheri.

È necessario fare attenzione ad esempio all’assunzione di alcuni frutti, particolarmente zuccherini, alle bibite zuccherate e ai succhi di frutta. Alcuni accorgimenti possono essere utili: lavarsi i denti anche dopo la merenda, usare la cannuccia per sorbire bevande dolci e contenere la frequenza delle assunzioni di alimenti nemici dei denti. Anche l’acidità non è alleata della salute: occhio dunque al tè e ai preparati liofilizzati.

Ai neonati poi mai dare il ciuccio intinto nel miele o nello zucchero.

No anche all’addormentamento con un biberon di camomilla altamente zuccherata. Esiste una patologia, definita “sindrome da biberon” in cui i bambini presentano già nei primissimi anni di vita tutti i denti anteriori cariati a causa proprio delle abitudini sbagliate.

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