Con il termine dolori articolari si intendono le sensazioni dolorose localizzate all'interno di una o più articolazioni del corpo. Queste ultime, 360 per la precisione, sono strutture mobili o fisse che mettono in reciproco contatto due o più ossa. La loro funzione è indispensabile per assicurare il movimento, il sostegno e la protezione dello scheletro. I dolori articolari possono derivare da anomalie a carico dell'articolazione stessa, delle strutture ossee o di legamenti, tendini, borse o parti molli circostanti. Una delle cause più comuni del disturbo è un trauma a livello articolare, ad esempio frattura, lussazione e distorsione. La manifestazione dolorosa può altresì dipendere dalla presenza di un'infiammazione (artrite) o di un processo degenerativo e progressivo a carico dei cuscinetti di cartilagine situati tra le articolazioni (artrosi). Le algie possono anche essere conseguenza di infezioni o di patologie come: borsite, artrite reumatoide, tendinite, lupus eritematoso sistemico, artrite psorisiaca, gotta e altre. L'articolazione interessata si presenta gonfia, arrossata e calda. Alle volte, al suo interno, è presente del liquido. I dolori si associano a sintomi generici che diventano più specifici in base alla causa che li ha innescati. Tra questi rientrano: affaticamento, debolezza muscolare, intorpidimento, prurito, sensazione di bruciore, difficoltà nei movimenti o nella deambulazione e altri.
Da sempre a livello popolare si ritiene che i dolori articolari aumentino quando fa freddo e l'aria è pregna di umidità. Gli studiosi dell'Università di Manchester hanno voluto approfondire questa credenza mediante una ricerca intitolata "Cloudy with a Chance of Pain". Gli scienziati hanno esaminato oltre 13mila persone del Regno Unito registrandone i sintomi di algia ogni giorno grazie ad un'app per smartphone sviluppata appositamente. Nel mentre i cellulari registravano le condizioni metereologiche. 2658 individui tra quelli che hanno preso parte all'analisi (affetti tra l'altro da problemi di salute come l'artrite) hanno fornito dati giornalieri per circa 6 mesi. Ciò ha consentito ai ricercatori di scoprire che le giornate umide aumentano le probabilità di provare dolore del 20%. Le algie crescono anche nei giorni con bassa pressione e maggiore velocità del vento. La pioggia, invece, non è risultata associata al problema.
Secondo Will Dixon, professore di Epidemiologia digitale e autore dello studio in questione, l'aver dimostrato la correlazione tra dolori articolari e condizioni metereologiche, potrebbe aiutare chi ne soffre a pianificare meglio le proprie attività. I risultati della ricerca forniranno, altresì, agli scienziati informazioni importanti per comprendere i meccanismi del dolore, al fine di trovare nuove strade verso trattamenti più efficaci.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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