Il gozzo tiroideo designa l’aumento del volume della tiroide. Quest’ultima è una ghiandola endocrina che svolge importanti funzioni per il nostro organismo, come la regolazione dell’attività cardiaca e quella neuromuscolare. L’ingrossamento della tiroide può mettere a repentaglio la salute, soprattutto a livello delle funzioni respiratorie e del sistema nervoso che ne può risultare compromesso.
L’aumento del suo volume può rappresentare in alcuni casi anche la formazione di noduli. Quando si verifica questo fenomeno si parla quindi di gozzo nodulare, un fattore di rischio per la comparsa del carcinoma alla tiroide. Nella maggior parte dei casi le cause sono da rintracciare in un’alimentazione povera di iodio. Questo disturbo colpisce circa il 10% della popolazione adulta, con le donne più a rischio rispetto agli uomini.
Come riconoscere il gozzo tiroideo
La sua presenza spesso risulta asintomatica quando le sue dimensioni non sono visibili all’esterno. Solitamente, si manifesta sotto forma di gonfiore alla base del collo accompagnato da tosse, difficoltà a respirare e deglutire e disfonia. Quando il volume è consistente, se si tocca la zona interessata si percepisce dolore acuto e fastidioso. Questo disturbo può essere di natura genetica, con soggetti predisposti. Alla base di esso vi è un malfunzionamento diffuso della tiroide, quale iper o ipotiroidismo.
Come curare e prevenire il gozzo tiroideo
Questo disturbo alla tiroide viene trattato con terapie farmacologiche, ossia farmaci adeguati che svolgono il compito di equilibrare la produzione di ormoni e, di conseguenza, intervenire sulla riduzione del volume della ghiandola tiroidea. Nei casi più gravi, quando ad esempio vi è la presenza di noduli maligni, si ricorre alla chirurgia. Con un intervento chirurgico non invasivo si può rimuovere parzialmente o totalmente la tiroide.
Per prevenire questo disturbo è necessario seguire un regime alimentare adeguato, a base di alimenti con più alto contenuto di iodio. La tiroide può funzionare correttamente se si assume una quantità equilibrata di iodio attraverso la dieta. La quantità adeguata da assumere da parte di un adulto è di 150 microgrammi al giorno. Le donne, soprattutto in gravidanza, necessitano di una quantità maggiore rispetto agli uomini, pari a 250 microgrammi. Gli esperti consigliano in cucina di utilizzare sempre del sale arricchito di iodio.
Una dieta in grado alleata della tiroide e in grado di garantire il suo normale funzionamento non deve mai essere povera di pesce azzurro. Si consiglia, infatti, il consumo di tre porzioni alla settimana di pesce come sgombro, sardine, merluzzo. Via libera anche ai crostacei come gamberi, astici, granchi che sono in grado di apportare per porzione circa 120 microgrammi di iodio.
Come spezza fame consigliata è la frutta secca, soprattutto mandorle e noci che risultano ad alto contenuto di iodio. Altri alimenti che non devono mancare mai sono uova, mirtilli, fagioli, yogurt e carne di vitello.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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