Ictus e ipertensione, occhio al pisolino pomeridiano

Gli esperti ci tengono a precisare che non esiste un rapporto di causa-effetto tra la siesta e questi disturbi cardiocircolatori

Ictus e ipertensione, occhio al pisolino pomeridiano

Sono due problematiche di salute molto frequenti e spesso correlate fra loro. L'ictus è una grave condizione che si verifica quando i rifornimenti di sangue al cervello si riducono o si interrompono completamente. In assenza di apporto sanguigno, dunque, il tessuto cerebrale va incontro a morte per carenza di nutrimenti e di ossigeno. I soggetti a maggior rischio sono gli anziani, soprattutto uomini. Non è infatti un caso se il 75% delle diagnosi interessa individui con un'età superiore ai 65 anni. L'ipertensione, invece, è un disturbo caratterizzato dalla presenza di valori pressori superiori alla norma. Più nello specifico la pressione arteriosa minima è maggiore di 90 mm/Hg e quella massima sale oltre i 140 mm/Hg.

Non vi è una buona notizia per gli amanti del pisolino pomeridiano. Gli scienziati del Xiangya Hospital Central South University, guidati dal professore E. Wang, hanno scoperto che la penichella frequente è associata a maggiori probabilità di soffrire di ictus e di ipertensione. Lo studio è stato pubblicato su Hypertension. Per l'indagine che ha visto coinvolti 358.451 persone, sono stati raccolti dati per undici anni dalla UK Biobank, un ampio database contenente informazioni genetiche, sullo stile di vita e sulla salute in generale degli abitanti del Regno Unito. I partecipanti sono stati divisi in gruppi in base alla frequenza dei sonnellini: "mai/raramente", "a volte" e "di solito".

Dall'indagine è emerso che gli affezionati del pisolino avevano il 12% di possibilità in più di sviluppare pressione alta e il 24% in più di rischio di soffrire di ictus. Più precisamente la probabilità di andare incontro a ipertensione nei soggetti con meno di 60 anni era maggiore del 20%. Percentuale che scendeva al 10% per gli individui con più di 60 anni. Tuttavia una frequenza aumentata della siesta era associata a un rischio ipertensivo aumentato del 40%. Gli esperti fanno però sapere che, essendo questa una ricerca correlazionale, non esiste un rapporto di causa-effetto e che, quindi, non si può affermare che siano i sonnellini a causare questi disturbi cardiocircolatori.

Molte volte ci si addormenta di giorno poiché si è eccessivamente stanchi a causa di un sonno notturno insufficiente che, spesso, è anche associato a un peggioramento dello stato di salute. Non si deve poi dimenticare che la maggior parte dei partecipanti erano maschi, fumatori, bevitori e che lamentavano episodi di insonnia e di russamento. L'ictus e l'ipertensione sono, come già detto, due condizioni da non sottovalutare. Il colpo apoplettico colpisce ogni anno in Italia 200mila persone.

La pressione alta, invece, interessa nel mondo ben 1,13 miliardi di soggetti. La prevenzione si basa essenzialmente su un corretto stile di vita che non contempla in alcun modo l'abolizione della siesta, i cui benefici sono invece scientificamente riconosciuti.

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