I numeri non sono incoraggianti. Nel 2018 si sono verificati ben 55.434 decessi per malattie cerebrovascolari che diventano a tutti gli effetti la seconda causa di morte in Italia. Si tratta di patologie del sistema nervoso centrale provocate da alterazioni della circolazione sanguigna. Nella maggior parte dei casi si verificano come conseguenza dell'aterosclerosi delle arterie che trasportano il sangue al cervello, la cui occlusione genera una sofferenza ischemica cronica del tessuto nervoso. I disturbi cerebrovascolari più diffusi sono l'ictus e il TIA (attacco ischemico transitorio). Il Ministero della Salute, riconoscendo l'importanza della corretta informazione scientifica, ha pubblicato un documento che spiega ai cittadini come poter prevenire questi disturbi e cosa fare in caso di sintomi allarmanti.
Ictus, cause e sintomi
Noto anche come colpo apoplettico, l'ictus è una grave condizione che si manifesta quando i rifornimenti di sangue al cervello sono ridotti o si interrompono completamente. In assenza di apporto sanguigno, il tessuto cerebrale va incontro a morte per carenza di ossigeno. Ad ostacolare il flusso ematico è la presenza di un coagulo o di un suo frammento staccatosi dall'arteria in cui si è formato. Talvolta l'interruzione si verifica in seguito alla rottura di una parete arteriosa.
Nella comparsa dell'ictus giocano un ruolo importante i fattori di rischio che si dividono in due categorie: non modificabili e modificabili. Dei primi fanno parte:
- Il sesso maschile;
- L'età avanzata;
- La familiarità per le patologie cardiache;
- La popolazione di appartenenza.
Sono, invece, fattori di rischio modificabili:
- L'ipertensione;
- Il sovrappeso e l'obesità;
- L'ipercolesterolemia;
- Il fumo di sigaretta;
- Il diabete;
- L'aterosclerosi;
- L'abuso di alcol;
- L'uso di droghe.
I sintomi dell'ictus variano a seconda dell'area cerebrale interessata dall'evento. In linea di massima la manifestazione di esordio è un mal di testa molto forte e insolito. Possono seguire deficit della motilità, del linguaggio e della vista. Nei casi più gravi può verificarsi un'alterazione dello stato di coscienza e anche il coma.
Il TIA, l'attacco ischemico transitorio
L'attacco ischemico transitorio (TIA) è una particolare forma di ictus ischemico caratterizzata da sintomi che si risolvono in maniera spontanea in breve tempo (da qualche minuto a meno di 24 ore). Le cause e i fattori di rischio sono gli stessi del colpo apoplettico, così anche la sintomatologia che varia da paziente a paziente e include:
- Difficoltà visive;
- Paralisi e intorpidimento della faccia e degli arti;
- Difficoltà a parlare e a comprendere;
- Difficoltà a camminare.
Il TIA non deve essere mai sottovalutato. Infatti si presenta in circa un terzo dei soggetti che in seguito vengono colpiti da un ictus vero e proprio.
Le linee guida del Ministero della Salute
Poiché l'ictus è una malattia "tempo-dipendente", in caso di sintomi riferibili allo stesso o al TIA è fondamentale chiamare subito il 118 o il 112 per il trasporto repentino del paziente al Pronto Soccorso o in un ospedale provvisto di una Stroke Unit.
I trattamenti si rivelano efficaci se vengono intrapresi entro 4.5-6 ore dall'esordio delle manifestazioni. Prevenire è sempre meglio che curare. Il rispetto di alcune semplici raccomandazioni può fare la differenza:- Non fumare;
- Praticare una regolare attività fisica;
- Alimentarsi in maniera corretta;
- Non bere più di tre tazzine di caffè al giorno.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.