Aristotele affermava:"Il medico cura, la natura guarisce"; per Hermann Hesse, invece, "occuparsi della terra e delle piante può conferire all'anima una liberazione e una quiete simile a quella della meditazione". Il filosofo greco e il premio Nobel per la letteratura hanno inconsapevolmente sintetizzato con i loro pensieri i benefici della cosiddetta ortoterapia.
Si tratta di una terapia occupazionale che consiste nell'impegno di un individuo in un'attività di giardinaggio (garden therapy), orticultura, cura delle piante con l'assistenza di un terapista esperto. Varie sono le finalità terapeutiche, prima fra tutte il ripristino dello stato di benessere psicofisico per tutti quei soggetti affetti da disabilità o che hanno alle spalle storie di marginalità e svantaggio.
Nella pratica, i partecipanti piantano semi, manipolano la terra, curano e coltivano prodotti che possono successivamente consumare, scambiare o vendere. Il contatto diretto con l'elemento naturale, dunque, permette loro di imparare a conoscersi, di crescere e di confrontarsi con l'altro.
Ortoterapia, un po' di storia
Noti sin dall'antichità nel mondo orientale, i benefici dell'ortoterapia furono teorizzati in Occidente dal padre della psichiatria americana, Benjamin Rush. Nel 1812, il medico osservò che il coinvolgimento dei cinque sensi durante le attività di giardinaggio produceva un forte impatto sulle persone che le praticavano. In particolare, si osservava una riduzione dello stress e dei comportamenti aggressivi, una stimolazione di autostima e creatività, un potenziamento del coordinamento corporeo e un rafforzamento del sistema immunitario.
Fu poi negli anni '70 che la terapia venne riconosciuta come disciplina scientifica, con la fondazione negli Stati Uniti dell'American Horticultural Theraphy Association (AHTA). Negli Usa l'ortoterapia, impiegata da quasi 50 anni, si è diffusa grazie a centri specializzati di fama internazionale e alla presenza di un'apposita facoltà universitaria.
In Italia si sta affrontando il tema in maniera scientifica da poco ma varie sono le iniziative di promozione di questa terapia nei nosocomi, nelle carceri e nei centri di riabilitazione per disabili. Si pensi, ad esempio, al giardino del vento e della luce dell'Ospedale Niguarda di Milano o all'Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze, dove i piccoli possono prendersi cura delle piante.
I benefici dell'ortoterapia
Già nel 1600, alcuni medici inglesi notarono che i pazienti che si dedicavano alla cura del verde dimostravano una ripresa più rapida dopo le cure ospedaliere, gli interventi chirurgici e durante i periodi di riabilitazione. L'ortoterapia, dunque, è una disciplina ideale per anziani e per soggetti affetti da disabilità, in quanto consente loro di mantenere il tono muscolare e soprattutto una mente attiva.
Dal punto di vista psicologico questa terapia contribuisce a migliorare l'autostima, stimola l'elaborazione delle novità e il confronto in maniera creativa con la realtà. Il contatto con la natura è fondamentale, altresì, per i malati di Alzheimer poiché li aiuta a mantenere un legame sano con il proprio corpo e con il mondo circostante e a non smarrirsi, così, in un universo senza riferimenti e regole a loro purtroppo noto.
Toccare la terra, inebriarsi dei suoi profumi, ammirarne i colori: non c'è nulla di altrettanto benefico per lenire le crisi depressive e i sintomi dell'ansia. Con passione e pazienza, il lavoro dell'orto agevola l'introspezione e carica la dimensione psico-fisica con energia positiva, imprescindibile questa per superare le diverse forme di disagio.
Ortoterapia e bambini
L'ortoterapia si sta diffondendo come progetto nelle scuole per favorire la socializzazione tra i piccoli, aumntando così la loro consapevolezza e la conoscenza del mondo che li circonda. Coltivare la terra non solo costituisce un valido supporto per i bimbi iperattivi o con patologie mentali, ma ha anche effetti positivi sulla didattica. Infatti, l'ortoterapia favorisce l'esperienza pratica di ciò che si studia sui libri riguardo il ciclo naturale, così come le proprietà nutritive delle verdure e degli ortaggi.
Si potrebbe affermare che l'ortoterapia è una disciplina parallela all'esistenza. Insegna a rispettare gli esseri viventi, le caratteristiche e i tempi di ciascun individuo, ad allontanare le negatività, tutto ciò in un contesto in cui non sono contemplate aggressività e competizione. Con educazione, i bambini collaborano con la natura e con i compagni, tutti insieme per il raggiungimento di un unico obiettivo.
L'ortoterapia fa bene alla salute mentale
Una ricerca, condotta da un team dell'Università di Sheffield (Regno Unito), ha evidenziato una serie di benefici che l'ortoterapia offre a chi la pratica con costanza. Per lo studio sono stati coinvolti 163 volontari che in Inghilterra e Galles avevano ottenuto dei lotti all'interno di orti condivisi. Qui i partecipanti, non solo coltivavano piante a scopo alimentare, ma registravano alti livelli di attività sociali e comunitarie, tra cui lo scambio di conoscenze e il piacere estetico nel mondo naturale. A tutti è stato chiesto di redigere un diario dove, per un intero anno, sono stati riportati una serie di dati utili.
Dall'indagine è emerso che osservare le piante crescere permetteva alle persone di provare sensazioni positive, sia per la condivisione delle conoscenze, sia per i dialoghi instaurati con gli altri circa gli eventi della comunità. Un modo dunque questo efficace contro la solitudine. Ma non finisce qui.
L'ortoterapia fa bene anche alla salute fisica perché chi coltiva la terra ha maggiori probabilità di mangiare frutta e verdura cinque volte al giorno, rispetto a coloro che non praticano questa attività.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.