I ricercatori della Weill Cornell Medicine hanno scoperto che in un certo numero di pazienti affetti da lupus eritematoso sistemico i globuli rossi in maturazione non riescono a liberarsi dei loro mitocondri. Si tratta dei minuscoli reattori molecolari che aiutano a convertire l'ossigeno in energia chimica nella maggior parte delle cellule.
Questa ritenzione anormale può innescare la cascata di attività immunitaria inappropriata e dannosa che è caratteristica della malattia. Lo studio che ha portato a tali considerazioni è stato pubblicato su "Cell".
Il lupus eritematoso sistemico è una patologia cronica caratterizzata da attacchi intermittenti e talvolta debilitanti del sistema immunitario ai danni dei tessuti e degli organi sani, tra cui la pelle, le articolazioni, i reni, il cuore. Un fattore responsabile comune è la produzione elevata di proteine di attivazione immunitaria note come interferoni di tipo 1.
I trattamenti, che spesso vengono assunti a lungo termine con effetti collaterali non indifferenti, mirano a sopprimere l'attività immunitaria, inclusa l'infiammazione provocata dall'interferone. Non esiste attualmente una cura per il lupus eritematoso sistemico che, dati alla mano, colpisce oltre 5 milioni di persone nel mondo. Inoltre il modo in cui esso si manifesta è in gran parte misterioso.
Nella nuova ricerca gli scienziati hanno esaminato i globuli rossi che, in condizioni normali, non presentano i mitocondri. Hanno quindi scoperto che un gran numero di soggetti malati avevano globuli rossi con livelli rilevabili di mitocondri e che queste cellule erano particolarmente frequenti negli individui con i sintomi del lupus eritematoso sistemico più gravi. Ulteriori esperimenti sono stati in grado di rivelare la modalità con cui questi globuli rossi anormali provocano l'infiammazione, ovvero l'espressione tipica del disturbo.
In generale, quando i globuli rossi invecchiano o mostrano segni di danno vengono rimossi dalle cellule immunitarie spazzine chiamate macrofagi. Anche gli anticorpi che legano gli eritrociti facilitano la loro rimozione. Una volta ingerito dai macrofagi, il DNA mitocondriale di queste cellule del sangue stimola una potente via infiammatoria, la via cGAS/STING che, a sua volta, guida la produzione di interferone di tipo 1. I pazienti affetti da lupus eritematoso sistemico con globuli rossi contenenti mitocondri e prove di anticorpi anti-GR circolanti presentavano firme di interferone più elevate.
Gli studiosi stanno ora continuando ad analizzare il complesso processo mediante il quale i mitocondri vengono trattenuti nei globuli rossi e finiscono, così, per guidare l'attivazione immunitaria anormale.
Identificare i soggetti nei quali la sintomatologia si scatena in questo modo, potrebbe consentire di rilevare quando è probabile che gli stessi stiano per vivere una riacutizzazione del lupus eritematoso sistemico e, dunque, di mettere a punto terapie specifiche.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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