Macchina «scova tumori», sfida Italia-resto del mondo

Tecnologia innovativa, screening e diagnosi precoce Possibile per due italiani. E ora i cinesi sono interessati

Alessio Giannullo

Qualcuno ha paura della macchina «scova-tumori»? Sembrerebbe di sì, visto che è stata progettata, sottoposta a valutazioni di ogni tipo, eppure non è stata costruita. Dario Crosetto e Vincenzo Vigna, rispettivamente ricercatore italo-americano e cardiochirurgo pavese, continuano la loro battaglia per il 3D-CBS, una sorta di Pet/Tac avanzata e tridimensionale, che sarebbe meno costosa, più efficace e meno invasiva delle attuali. E alla macchina italiana adesso si sono interessati anche i cinesi, che hanno promosso nel 2018 un seminario, in un'università di Pechino. Il risultato? Non solo non ci sono state obiezioni di esperti, ma il responsabile, professor Ghuanghua Gong, di recente ha firmato una lettera che accredita la bontà dell'invenzione italiana.

Vigna e Crosetto hanno già deciso di donare a cause umanitarie l'80% delle loro competenze. Hanno in mano i preventivi di 59 aziende, il meglio nel campo della tecnologia medico-sanitaria, che attestano la fattibilità tecnica della macchina. Crosetto - che ha collaborato con Cern e Fermilab - si occupa degli aspetti ingegneristici, mentre Vigna segue quelli medici. Insieme studiano il 3D-CBS da anni. E con molti scienziati nel mondo credono in questa tecnologia innovativa - basata sul metabolismo «accelerato» delle cellule tumorali - che potrebbe cambiare le sorti della diagnostica, e le vite di milioni di persone.

Il cancro continua a mietere vittime. I tumori oggi, insieme alle malattie cardiovascolari, sono la prima causa di morte prematura in Italia. La diagnosi precoce è la strada per battere i tumori. Ma gli esami con gli attuali macchinari, normalmente, vengono prescritti in presenza di una sintomatologia. Uno screening di massa oggi non è possibile: si potrebbero diagnosticare in fase precoce un certo numero di tumori, ma le radiazioni ne provocherebbero dieci volte tanti. Inoltre, se anche così non fosse, i costi sarebbero elevatissimi, visto che ogni esame costa fino a 1.500 euro.

Ebbene, la tecnologia studiata da Vigna e Crosetto consentirebbe invece di applicare su larga scala, e per tutti i tumori e le malattie degenerative, uno screening di massa - paragonabile all'attuale mammografia o al pap-test - che sarebbe relativamente poco costoso ma molto efficace. Il costo per esame è stimato in 300 dollari, l'efficienza si calcola in fotoni «catturati», che sarebbero uno ogni 25, mentre le attuali Pet/Tac si fermano a uno ogni 10mila su quelli emessi.

Ridottissime le radiazioni a cui sarebbe sottoposto il paziente, infinitesimali: 11-16 mrem rispetto agli attuali 1.100-1.600 mrem. Un matematico che si è applicato al caso, ha calcolato che in 10 anni, con 2.200 apparecchi, potrebbero essere salvate 37mila vite. In 30 anni, esponenzialmente, si arriverebbe a 16 milioni di vite salvate nel mondo. Per costruire due prototipi servono 20 milioni circa. Per la fase post-prototipale (8 macchine) 50 milioni. Si approderebbe infine alla fase industriale vera e propria, in cui il costo ad apparecchio scenderebbe a 2-3 milioni.

Per testare la 3D-CBS sarebbe sufficiente impiegarla sui pazienti che hanno appena subito una Pet/Tac, nel tempo normalmente richiesto per «smaltire» le radiazioni: il radiofarmaco residuo sarebbe sufficiente per il nuovo esame, che richiederebbe appena 2 minuti (rispetto ai 20-60 tradizionali). Tre università Usa finanziate dal governo con 16 milioni, hanno commissionato la costruzione di una macchina simile ma dai costi 30 volte superiori e meno efficiente del 3D-CBS). Spesso i finanziamenti governativi vanno, stranamente, a un numero ridotto di progetti, sempre quelli.

Il 3D-CBS italiano non è legato a grandi potentati, potrebbe essere realizzato anche nella stessa Pavia o in Lombardia, dove certo non mancano distretti di alto livello.

Sul progetto di Vigna e Crosetto, in 13 anni dall'avvio dei brevetti, non sono emerse obiezioni o controindicazioni significative. Deve solo essere realizzato.

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