Manipolazione emotiva, cos'è e come difendersi

Sono aggressivi, hanno una scarsa autostima e soffrono di vittimismo. Ecco chi sono i dominatori dai quali è bene imparare a difendersi

Manipolazione emotiva, cos'è e come difendersi

È un problema molto più diffuso di quanto si possa credere. Stiamo parlando della manipolazione emotiva che si verifica nel momento in cui un soggetto perennemente alla ricerca del proprio tornaconto, utilizzando tecniche persuasive, riesce a convincere un altro individuo a fare ciò che desidera. Caratteristiche comuni dei persuasori sono senza dubbio la spiccata capacità oratoria e l'abilità nello scovare le debolezze del proprio interlocutore che diviene una vera e propria vittima. In quanto tale, infatti, inizia a trascurare le esigenze personali di qualsivoglia natura per poi, smarrita definitivamente l'autostima, rinchiudersi in una bolla fatta di tristezza e di solitudine. Non è raro che i perseguitati finiscano per difendere i propri aguzzini, sentendosi addirittura in colpa per la situazione che si è generata. Come riconoscere la manipolazione emotiva? È possibile difendersi dalla stessa? Gli esperti di Guidapsicologi.it ci illuminano a riguardo.

Come riconoscere la manipolazione emotiva

Manipolazione emotiva

La manipolazione emotiva, sebbene contempli sempre le solite caratteristiche, alle volte non è semplice da smascherare. Il primo passo che compie il sogetto dominante è quello di studiare con attenzione la vittima al fine di sfruttare ogni sua più piccola fragilità. Ma qual è il profilo psicologico dei manipolatori? Si tratta di persone con una bassa autostima,

con una insicurezza marcata che li spinge a mostrare un'immagine di sé opposta. Nei confronti del prossimo essi si pongono in maniera brusca e tale aggressività (attiva o passiva) è facilmente intuibile osservando le loro cosiddette abilità sociali. Essendo privi o quasi di assertività, coloro che esercitano la manipolazione emotiva ricorrono al ricatto per ottenere ciò che vogliono. Ma non solo. I dominatori non si sentono a proprio agio negli ambienti che li circondano (famiglia, lavoro, relazioni) e pertanto si trincerano dietro una inespugnabile rigidità: giudicano gli altri e vogliono dimostrare di avere sempre ragione su tutto.

Hanno altresì una scarsa tolleranza alla frustrazione e le loro reazioni solitamente sono guidate dalla rabbia, dall'essere costantemente sul chi va là. Riversano su chi hanno dinanzi critiche distruttive, sono estremamente esigenti e alimentano il proprio ego mediante la manipolazione emotiva perché solo così riescono a percepire una sensazione di controllo e di potere. Gli individui dominanti, infine, ricorrono al vittimismo e pertanto tendono ad esacerbare sentimenti e comportamenti talora inesistenti.

Quando la manipolazione emotiva è un problema personale

Manipolazione emotiva

Riconoscere di esercitare una manipolazione emotiva sul prossimo non è scontato. Serve innanzitutto una minima capacità di autoanalisi che si concretizzerà, in primis, con il valutare la tipologia di relazioni intrattenute con il partner, con la famiglia e con gli amici. Ci si deve chiedere se le stesse siano soddisfacenti o meno o se esista qualche forma di dipendenza. Scattato il campanello di allarme è bene interrogarsi sulla reale volontà di cambiare e, ottenuta questa consapevolezza, il passo decisivo è quello di chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta.

Il percorso di analisi consentirà al manipolatore di dare voce alle proprie insicurezze, di elaborare i comportamenti aggressivi e di imparare a soddisfare i bisogni personali senza prevaricare sugli altri.

Inutile dire che questo processo richiede un grande impegno mentale, ma la pace interiore che si conquista a lavoro terminato ripaga tutte le difficoltà che si sono dovute affrontare.

Come difendersi dalla manipolazione emotiva

Felicità

Imparare a difendersi dalla manipolazione emotiva significa riprendere in mano le redini della propria esistenza e tornare a respirare senza affanno. Ecco alcuni utili suggerimenti:

  • Consapevolezza: capire che si sta subendo una manipolazione è il passo principale da compiere;
  • No ai sensi di colpa: si ha il diritto di non soddisfare le esigenze altrui. Il dominatore soffre di problematiche psicologiche delle quali non ci si deve sentire responsabili;
  • Lavorare sull'autostima: avere una maggiore consapevolezza di sé, incluse le zone d'ombra, è fondamentale per non farsi scalfire dai colpi del dominatore;
  • Allenare l'assertività: la risolutezza aiuta a formulare il messaggio che si vuole trasmettere al dominatore poiché, grazie ad essa, è possibile instaurare una comunicazione verbale amichevole, naturale e rispettosa che consolida le emozioni di entrambi gli interlocutori;
  • Stabilire dei limiti: essi devono essere posti in maniera chiara e ferma. Il loro rispetto permette al manipolatore di rendersi conto di stare sprecando del tempo in qualcosa dalla quale non trarrà alcun tipo di beneficio;
  • Trattare: in alcuni casi esaudire la richiesta del dominatore non implica molti sacrifici. In queste situazioni è bene avvalersi della negoziazione per far sì che entrambe le parti possano trarre vantaggio.
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