Dati alla mano, in Italia il fenomeno interessa circa l'1-3% delle donne. Stiamo parlando della menopausa precoce, una condizione caratterizzata dalla perdita dell'attività ovarica prima dei 40 anni. Normalmente la definitiva interruzione del ciclo mestruale avviene in un arco temporale che va dai 48 ai 52 anni. Quest'ultimo è preceduto da un periodo di transizione, la perimenopausa, durante il quale si verificano alterazioni ormonali più o meno marcate. La menopausa precoce, talvolta, viene anche definita con l'acronimo POF, ovvero "premature ovarian failure". In realtà esistono delle differenze tra i due stati. L'insufficienza ovarica precoce, infatti, può essere transitoria e non è detto che chi ne soffre non possa ovulare, in quanto le ovaie sono ancora capaci di produrre l'estradiolo, uno degli estrogeni più importanti. Quali sono le cause della menopausa precoce e come si manifesta? Scopriamolo insieme.
Le cause della menopausa precoce
La menopausa precoce spesso è idiopatica. Ciò significa che le cause non sono note. Quando sono riconosciute esse possono essere ricondotte a disturbi sistemici, a patologie autoimmuni, a infezioni virali o batteriche e ad anomalie genetiche. Tra i disturbi sistemici rientrano le mucopolisaccaridosi, l'iperplasia congenita e la galattosemia. Le patologie autoimmuni incriminate sono il lupus eritematoso sistemico, il morbo di Addison e di Crohn, l'artrite reumatoide e la tiroidite di Hashimoto. In alcuni casi il sistema immunitario produce anticorpi anti-ovaio, tra cui gli antirecettori degli ormoni ipofisari.
Sotto la lente di ingrandimento anche le infezioni virali (parotite) e quelle batteriche (turbercolosi). In particolare una delle complicanze più temibili della parotite e della tubercolosi è l'ooforite, l'infiammazione dell'ovaio che, se cronicizzata, spesso compromette la funzionalità dell'organo. Meno frequenti, invece, le anomalie genetiche associate alle mutazioni del cromosoma X: la sindrome di Turner e la sindrome del cromosoma X fragile. Non sono, poi, da sottovalutare alcuni fattori come la familiarità, il fumo di sigaretta e l'abuso di alcol.
Un capitolo a parte merita la menopausa precoce indotta che si verifica come conseguenza di terapie farmacologiche, radioterapiche e chirurgiche. Tra le prime la chemioterapia è quella maggiormente implicata. Infine, favoriscono l'interruzione permanente del ciclo mestruale l'isterectomia (asportazione dell'utero) e l'ovariectomia bilaterale (l'asportazione di entrambe le ovaie).
I sintomi della menopausa precoce
I sintomi della menopausa precoce sono simili a quelli della classica menopausa. La cessazione della fertilità può essere preceduta da alterazioni del ritmo (oligomenorrea) e della frequenza del ciclo (polimenorrea). Le mestruazioni possono altresì essere abbondanti (menometrorragia) o del tutto assenti (amenorrea).
Altre manifestazioni includono:
- Peggioramento della sindrome premestruale;
- Vampate di calore;
- Secchezza vaginale;
- Calo della libido;
- Disturbi vescicali: incontinenza, aumento della frequenza minzionale;
- Aumento del peso corporeo;
- Insonnia;
- Irritabilità;
- Depressione;
- Pelle secca;
- Caduta dei capelli.
Menopausa precoce: diagnosi e trattamento
La diagnosi della menopausa precoce si basa su un'accurata anamnesi. Il primo passo è quello di escludere altre possibili cause dell'amenorrea mediante analisi del sangue finalizzate a valutare i livelli ormonali del DHEA (deidroepiandrosterone), dell'ormone follicolo stimolante (FSH), del 17 beta estradiolo e degli indicatori di riserva ovarica (inibina B e ormone antimulleriano).
Indispensabile, infine, un'ecografia transvaginale per confermare la presenza o meno di follicoli ovarici.Il trattamento si pone l'obiettivo di migliorare la sintomatologia. A seconda delle esigenze personali e della storia clinica della paziente, lo specialista può prescrivere:
- La terapia ormonale sostitutiva: estrogeni associati a progestinici vengono assunti attraverso pillole, gel, cerotti da applicare sulla pelle o mediante un anello vaginale. Alcuni studi hanno dimostrato che, soprattutto nelle donne più anziane, la terapia ormonale sostitutiva è associata a un maggior rischio di tumore al seno e di malattie cardiovascolari come ictus e infarto
- I contraccettivi orali: si somministrano in una fase di transizione ovvero quando, seppur irregolare, il ciclo mestruale è ancora presente
- I lubrificanti: sotto forma di creme e gel, questi dispositivi alleviano i disturbi derivanti dalla secchezza vaginale (prurito, bruciore, irritazioni, predisposizione alle infezioni) e permettono di vivere una sessualità più appagante.
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