La menta è una pianta erbacea perenne e aromatica che appartiene alla famiglia delle Labiate e al genere Mentha. La prima area interessata dalla coltivazione su vasta scala di questo arbusto, oggi diffuso in tutto il mondo, è stato il Mitcham (Inghilterra), precisamente intorno alla metà del XVIII secolo.
Dalle foglie di colore verde brillante, lanceolate e ricoperte da una leggera peluria, la menta è facile da coltivare. Predilige, infatti, zone umide e poco ombrose. Il suo sapore è intenso e le sue virtù spiccano in particolar modo in ambito aromaterapico, dove viene utilizzata con diverse finalità. Tonificante del sistema nervoso, curativa in caso di colon irritabile, efficacie contro il raffreddore e l'influenza, ecco quali sono le sue infinite virtù.
Menta, un po' di storia
"Mentha", il nome latino della menta, rimanda a un antico mito greco narrato da Ovidio, in cui si parla di una ninfa d'acqua chiamata Myntha. Ella, figlia del dio dei fiumi Cocito, aveva una relazione con Ade, divinità degli inferi. Persefone, la moglie di quest'ultimo, per punirla la trasformò in una pianta bassa, insignificante e continuamente schiacciata dai passanti. Ade nulla potè contro questo incantesimo, tuttavia donò alla pianta un'intensa fragranza in modo che, attraverso l'aroma, essa potesse manifestare la propria bellezza.
Le proprietà della menta sono riconosciute sin dall'antichità. I Romani, ad esempio, la aggiungevano ai loro bagni o la usavano per lavarsi i denti, sfruttandone così le sue doti rinfrescanti. Secondo le credenze dell'epoca, i Latini ne vietavano il consumo ai soldati in quanto questi, resi schiavi dal suo potere afrodisiaco, avrebbero preferito impegnarsi nelle schermaglie amorose e non nelle battaglie contro i nemici. A conferma delle virtù stimolanti della pianta, l'usanza di alcuni popoli del Mediterraneo di distribuire le foglie sul pavimento della camera da letto in occasione della prima notte di nozze.
Gli Assiri la usavano contro l'atonia gastrica. Gli Egizi, invece, la impiegavano per lenire i disturbi digestivi (effetto benefico confermato da Ippocrate, Dioscoride, Plinio e Galeno) e nelle operazioni di mummificazione. Nell'Europa occidentale la menta fu introdotta nel 1200 come rimedio per problematiche gastriche e contro il mal di testa. Gilberto Scotti in "Flora medica" riporta che nel 1870 l'olio essenziale della pianta veniva applicato con un pennellino con la finalità di calmare i dolori nevralgici della faccia.
La menta, una pianta preziosa
Ricca di flavonoidi, polifenoli, vitamina C, enzimi, tannini, acido caffeico e mentolo, la menta vanta innumerevoli proprietà spasmolitiche, antisettiche, anestetiche e battericide. Queste ultime in particolare si sono rivelate estremamente efficaci contro i ceppi di numerosi patogeni, tra cui il Proteus vulgaris, responsabile di infezioni alle vie urinaria, gli stafilococchi causa di enterocoliti e tonsilliti, i batteri di Herbert e di Koch che provocano rispettivamente il tifo e la tubercolosi. Essendo considerata questa pianta un rimedio "raffreddante", essa è indicata in tutte quelle problematiche caratterizzate da un eccesso di calore:
- disturbi gastrointestinali: la sua azione miorilassante, decongestionando lo sfintere esofageo, riduce il volume dei gas intestinali e migliora la stessa peristalsi. Inoltre induce il rilassamento della cistifellea e migliora l'attività del fegato e il deflusso della bile;
- disturbi respiratori: le sue proprietà balsamiche e decongestionanti fluidificano le secrezioni, calmano la tosse e abbassano la temperatura corporea, senza interferire con i meccanismi termoregolatori del centro ipotalamico;
- cefalea: grazie alle virtù analgesiche e raffreddanti, la menta è indicata in tutti i casi di cefalea tensiva e nelle emicranie con aura;
- alitosi: l'alito cattivo è contrastato dall'azione antisettica e rinfrescante;
- punture di insetti;
- parassitosi;
- pediculosi.
Da non dimenticare, poi, i benefici dell'olio essenziale. Risulta infatti efficace contro tutti i problemi neurovegetativi su base endocrina (vertigini, ansia, sudorazione, tachicardia, sbalzi pressori); esso è altresì antiemetico, antisettico, analgesico e antireumatico.
Menta, controindicazioni ed effetti collaterali
Nonostante le sue indiscutibili e numerose proprietà, il consumo della menta non è consigliato a tutti. Dovrebbero evitarlo coloro che soffrono di patologie tiroidee (in particolar modo di ipotiroidismo e di ipertiroidismo), di glaucoma e i pazienti con ostruzione dei dotti biliari, colelitiasi e affetti da gravi danni epatici. Il suo uso non è ugualmente indicato in gravidanza, durante l'allattamento, nei neonati e nei bambini.
Seppur non molto frequenti, in seguito all'assunzione di menta si sono verificati casi di reazioni allergiche consistenti in manifestazioni respiratorie e/o dermatologiche. Talvolta compaiono vertigini, nausea, aumento del reflusso gastroesofageo. Segni di epatotossicità sono stati evidenziati solo dopo l'ingestione della menta poleggio, spesso nota come "menta romana".
I soggetti con pelle delicata dovrebbero applicare con cautela l'olio essenziale sulla cute. Infine, è stata dimostrata l'interferenza della pianta con i farmaci metabolizzanti e con quelli che bloccano i canali del calcio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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