Ogni anno in Italia la proliferazione dei pidocchi colpisce tra 3mila e i 5mila bambini e ragazzi in età scolare.
Il responsabile di questo problema che desta preoccupazione tra i genitori è un parassita chiamato Pediculus capiti; della dimensione di circa 2-3 millimetri, si attacca al cuoio capelluto nutrendosi di sangue. Prolifera soprattutto alle alte temperature e si trasmette da un soggetto all’altro tramite il contatto diretto tra le teste o lo scambio di oggetti come spazzole, pettini, cappelli, sciarpe e cuscini.
Come riconoscere i pidocchi
Il primo sintomo della presenza dei pidocchi è la percezione di un forte prurito che provoca un’irritazione acuta del cuoio capelluto. Con il passare dei giorni si può verificare una vera e propria reazione allergica che comporta l’ingrossamento notevole dei linfonodi. Spesso risulta difficile diagnosticare la presenza di questo parassita a causa delle sue dimensioni molto ridotte.
Per constatare la presenza dei pidocchi bisogna effettuare un’ispezione accurata del cuoio capelluto esposto a luce naturale. Rispetto ai pidocchi le uova, chiamate lendini, sono di colore biancastro-traslucido e facilmente riconoscibili. Sono attaccate alla radice del capello.
La loro presenza però non indica che si sia effettivamente un’infestazione perché, in molti casi, queste uova risultano vuote. Importante è verificare la distanza tra un lendine e l’altra. Se si trovano vicine di almeno 6, 5 mm dal cuoio capelluto bisogna preoccuparsene. Invece, ad una distanza inferiore potrebbero essere non attive. I pidocchi possono sopravvivere anche un mese sul capo di una persona. Differentemente, le uova hanno un ciclo di sopravvivenza ancora più lungo.
Come rimuovere e prevenire i pidocchi
Una volta che ci siamo accertati che ci sia un’infestazione di pidocchi, occorre utilizzare prodotti specifici come shampoo, lozioni e creme. Quelli più utilizzati sono a base di piretrine naturali che sono in grado di uccidere i pidocchi già alla prima applicazione. La seconda applicazione, solitamente, viene effettuata a distanza di una settimana o dieci giorni.
Per porre fine una volta per tutte all’infestazione di questi fastidiosi parassiti, l’ideale sarebbe rimuovere le singole uova con l’utilizzo di un pettine metallico a denti fitti con il quale agire ciocca per ciocca. Il pettine va passato dalla radice del capello alla sua punta. Ad ogni passaggio deve essere minuziosamente pulito con un pezzetto di carta.
Per sbarazzarsi delle lendini, il pettine andrebbe bagnato con dell’olio d’oliva. La sua particolare consistenza è utile per imprigionare pidocchi e lendini al pettine. Inoltre, grazie alla sua azione idratante, l’olio d’oliva si prende cura delle zone del cuoio capelluto che risultano irritate. Oltre all’olio d’oliva efficace è l’utilizzo dell’aceto che, essendo acido e dall’odore molto forte, non viene molto tollerato da questo tipo di parassiti. Risulta valido per questo utilizzo sia l’aceto di vino che quello di mele.
Al fine di prevenire un’infestazione, molto utile sarebbe l’utilizzo di un antiparassitario naturale chiamato olio di neem. Bastano solo poche gocce diluite al proprio shampoo per prevenire una potenziale proliferazione di questo tipo di parassita.
Inoltre, ai fini della prevenzione, l’accorgimento degli esperti è quello di ispezionare spesso le teste dei propri figli e raccomandare loro di non scambiare con i loro coetanei oggetti molto personali come pettini, spazzole e cuscini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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