Oltre 12 milioni di italiani rinviano le cure per soldi

Il Censis ha rivelato che, tra il 2015 e il 2016, è cresciuto di circa il 10 per cento il numero di italiani che hanno rinunciato a prestazioni sanitarie per risparmiare

Oltre 12 milioni di italiani rinviano le cure per soldi

Più di 12 milioni di italiani non si curano per risparmiare denaro. È l'inquietante scenario tracciato dal Censis nel suo settimo rapporto sulla sanità pubblica, intermediata e privata. Rispetto al 2015, ben 1,2 milioni di italiani in più hanno deciso di non ricorrere a determinate prestazioni sanitarie per ragioni economiche.

Inoltre, il Censis ha rivelato un aumento in percentuale della spesa sanitaria privata rispetto a quella pubblica: gli italiani sono arrivati a spendere 37,3 miliardi di euro per curarsi presso soggetti privati (spesa sostenuta in gran parte dalle famiglie).

Secondo la nota diffusa dal Censis, l'Italia continua a indietreggiare nelle classifiche europee per quanto riguarda la spesa sanitaria pubblica in rapporto al Pil. Nel 2016 l'Italia si è attestata al 6,8 % del Pil, contro l'8,6 della Francia e il 9 della Germania. Colpa anche dei risparmi di spesa approvati dalle Regioni per sanare i loro bilanci in rosso.

Brutte notizie per quanto riguarda i tempi di accesso alle prestazioni della sanità pubblica. Per una mammografia occorre attendere 122 giorni contro i 60 del 2014, e nel Mezzogiorno si arriva fino a 142 giorni perchè arrivi il proprio turno. Per una colonscopia l'attesa media è di 93 giorni (una settimana in più del 2014), anche se nel Centro Italia si arriva a 109 giorni.

Per una risonanza magnetica, in media, i tempi di

attesi sono sugli 80 giorni, ma nel Sud ce ne vogliono 30 in più. 67 giorni per una visita cardiologica e 47 per una ginecologica, mentre per una visita ortopedica ce ne vogliono 66, con un picco di 77 al Sud.

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