Scoperta una nuova forma di demenza confusa con l'Alzheimer

Circa il 20 per cento dei malati del morbo di Alzheimer sarebbero affetti in realtà da un'altra forma di demenza, un disturbo del cervello noto come LATE e causato da una diversa proteina del cervello finora sconosciuta, la TDP-43

Scoperta una nuova forma di demenza confusa con l'Alzheimer

Non solo Alzheimer. La malattia sotto la quale finora erano catalogati tutti i disturbi del cervello che portano alla demenza senile, in realtà sarebbe stata confusa nel 20 per cento dei casi con un'altra malattia nota come LATE. La scoperta, resa nota sulla rivista scientifica Brain, è stata compiuta da un team di ricercatori di oltre 20 istituzioni di sei diversi Paesi. In pratica, un paziente su 5 di quelli che si presumevano avere il morbo di Alzheimer soffre di un diverso disturbo del cervello.

I sintomi delle due malattie (come problemi di memoria, declino cognitivo e disturbi dell'umore) sono molto simili, con la differenza che LATE progredisce più lentamente. Secondo i ricercatori, LATE è associata a una proteina del cervello diversa da quella responsabile dell'Alzheimer.

Il Guardian riporta le parole della dottoressa Nina Silverberg, direttrice dell'Istituto nazionale americano sull'invecchiamento (NIA) e co-direttrice di Brain: "Recenti ricerche e studi clinici sul morbo di Alzheimer ci hanno confermato che non tutte le persone che pensavamo fossero affette da questa malattia lo sono davvero", Mentre Robert Howard, professore di psichiatria geriatrica all'University College di Londra, ha descritto l'ultima ricerca sulla demenza come "la più importante degli ultimi cinque anni. Quelli di noi che sono impegnati in questo campo della ricerca scientifica, sono stati per lungo tempo confusi dai nostri pazienti che hanno tutti i sintomi della malattia di Alzheimer, ma il cui cervello non contiene le caratteristiche patologiche della condizione". Infatti, non tutti i pazienti affetti da questa patologia la vedono progredire così rapidamente come invece ci si aspetterebbe.

Mentre il morbo di Alzheimer è dovuto all'accumulo nel cervello di placche amiloidi e ammassi neurofibrillari che portano alla morte dei neuroni e quindi a un danno cerebrale irreveersibile, la LATE pare essere dovuta a una proteina diversa, chiamata TDP-43. Si tratta di una scoperta rivoluzionaria che da un lato non darà risultati immediati nella lotta alla demenza senile, ancora senza cura, ma dall'altro potrebbe aiutare a spiegare perché la ricerca di una cura contro l'Alzheimer si sia rivelata inutile.

"Le prove di trattamento di farmaci che sono progettati per funzionare contro l'Alzheimer non avranno alcuna efficacia contro LATE e questo ha importanti implicazioni per la scelta dei partecipanti in studi futuri", ha detto Howard.

Mentre James Pickett, responsabile della ricerca presso l'Alzheimer's Society di Londra, ha detto: "Questo tipo di ricerca è il primo passo verso una diagnosi più precisa e un trattamento personalizzato per la demenza, così come abbiamo iniziato a vedere in altre gravi malattie come il cancro al seno".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica