Alcuni ricercatori del Regno Unito hanno sviluppato un robot autonomo simile a un serpente progettato per scivolare lungo i polmoni umani in aree molto difficili da raggiungere con i comuni strumenti: questo strumento potrebbe servire per individuare e soprattutto trattare il tumore ai polmoni e altre malattie polmonari. L'articolo è stato pubblicato sulla rivista scientifica Soft Robotics dagli scienziati dell'Università di Leeds che hanno svelato al mondo un nuovo "robot tentacolo magnetico", composto da dischi magnetici e dello spessore di circa 2 millimetri, circa il doppio di una penna a sfera punta e lungo meno di un decimo di pollice.
"Ecco qual è l'obiettivo"
"È inquietante", ha affermato in un'intervista al Washington Post Pietro Valdastri, ricercatore capo del progetto con una cattedra di robotica e sistemi autonomi nell'Università inglese. "Ma il mio obiettivo è trovare un modo per raggiungere il più profondo possibile all'interno del corpo umano nel modo meno invasivo possibile". In futuro l'uso del robot potrebbe essere ampliato per aiutare i medici a indagare meglio e in modo più approfondito su altri organi come il cuore, il rene o il pancreas. Il robot avrà bisogno di un periodo compreso tra 5 e 10 anni prima di apparire in un ambiente clinico ma il nuovo dispositivo e capolavoro di ingegneria e tecnologia arriva sull'onda di un importante numero di altre innovazioni robotiche che danno la possibilità ai medici di "scannerizzare" meglio i polmoni di un paziente quando si cerca la presenza di un tumore. Questi robot sono progettati per facilitare un compito con cui i medici hanno a lungo lottato: raggiungere i recessi interni del corpo umano, a fini diagnostici e terapeutici, senza causare danni o utilizzare procedure invasive.
Cosa si utilizza adesso
Attualmente i medici utilizzano un dispositivo chiamato broncoscopio che esamina e i polmoni e le vie aeree di una persona. Di solito la sua grandezza varia da 3,5 a 4 millimetri di diametro, quasi il doppio del robot tentacolare di Valdastri. Il broncoscopio entra attraverso il naso o la bocca di un paziente e va nelle vie aeree del polmone, chiamate bronchioli. L'ampiezza e la rigidità del broncoscopio, però, limitano enormemente la profondità con cui i medici possono avventurarsi nei polmoni di un paziente alla ricerca di tessuti cancerosi o di altro tipo. Per questa ragione, alcune parti dei polmoni "non vengono esaminate, causando potenzialmente danni", ha spiegato il ricercatore italiano. "Se non sei in grado di ottenere un campione di tessuto, devi valutare il rischio di non fare nulla", ha aggiunto. "Questo è un motivo per cui, molto spesso, il cancro viene rilevato in una fase molto avanzata".
Cosa accadrà in futuro
Il robot del Regno Unito sarebbe il primo a scivolare lungo i polmoni di un paziente utilizzando il controllo magnetico e senza richiedere la guida manuale di un medico consentendo un modo più preciso, agile e meno dannoso di indagare sulle malattie polmonari. Una volta nella posizione desiderata, il robot potrebbe avere la capacità di prelevare un campione di tessuto o fornire un trattamento clinico. "A seconda di dove si trova un tumore", ha detto Valdastri, "questo potrebbe essere l'unico modo per raggiungerlo con successo".
Nitish V. Thakor, professore di ingegneria biomedica alla Johns Hopkins University, ha affermato che il robot autonomo è "una tecnologia molto nuova e interessante" che potrebbe diventare potenzialmente utile in aree esterne ai polmoni, in particolare il cuore. La capacità autonoma del dispositivo è il suo fattore unico e può modificare gli interventi chirurgici invasivi.
"Posso immaginare un futuro", ha detto, "in cui viene eseguita una Tac completa dei polmoni, il chirurgo si siede accanto a un computer, traccia il percorso di navigazione di questo tipo di robot serpente e dice: "Vai a prendere il tumore.'"- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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