Sonno e alimentazione. Perché dormire poco fa venire fame?

Poche ore di sonno per notte e la voglia di cibo aumenta, un vero e proprio effetto collaterale del poco riposo. Ecco perché accade e come contrastarlo

Sonno e alimentazione. Perché dormire poco fa venire fame?

La mancanza di un sonno ristoratore, di un relax notturno continuativo può incidere sul benessere del corpo ma anche sul peso stesso. Del resto è noto che dormire poche ore per notte ha una ricaduta diretta sul corpo, tanto da favorire disturbi e problematiche, come l'aumento dell'irritabilità personale, la diminuzione della memoria e la difficoltà di concentrazione. Dormire poco aumenta l'ansia personale e anche la voglia di cibo, o meglio di alimenti altamente calorici. Una condizione che incide sul piccolo glicemico personale e sul rilascio di due particolari ormoni. Scopriamo insieme perché accade.

Dormire poco aumenta la voglia di cibo spazzatura, ecco perché

Sbadiglio

Un tempo dormire a lungo era considerato un atteggiamento da pigri e poco volenterosi, un'abitudine tipica delle persone poco operative. Nulla di più sbagliato e dannoso per la salute personale, non solo della stabilità emotiva e mentale ma anche dello stesso organismo. Molti studi e ricerche avrebbe infatti evidenziato quanto possa risultare benefico dormire ogni notte il giusto quantitativo di ore, quanto questo incida anche sulla linea e sul peso. Le canoniche otto ore consigliate anche dal medico, gioverebbero sull'equilibrio chimico dello stesso organismo. Al contrario una riduzione della tempistica legata al riposo agirebbe in modo negativo, non solo aumentando i livelli di glucosio del sangue ma anche sbilanciando i livelli ormonali ed ematici.

Una questione ormonale e glicemica

Cibo e insonnia

Il poco sonno, agevolato dall'insonnia o da abitudini sregolate, impatta sull'equilibrio metabolico del corpo tanto da agevolare un aumento di peso. Un vero e proprio sbilanciamento ormonale, con una netta diminuzione dei livelli di leptina, ovvero l'ormone della sazietà, e contemporaneamente un aumento dei livelli di grelina ovvero l'ormone della fame, che regola l'appetito. Questo netto squilibrio spinge verso un aumento del senso di fame e verso la necessità di assumere cibi molto calorici e grassi. Il corpo libera maggiori quantitativi di grelina spingendoci ad assumere più alimenti e calorie, un'azione comunque non sufficiente a spegnere i centri del cervello dedicati alla sensazione di sazietà. Questo porta ad un aumento dei livelli di glucosio nel sangue e ad una maggiore secrezione insulinica da parte dell'organismo. Parallelamente aumentano anche i livelli di cortisolo, ovvero l'ormone dello stress, in grado di aumentare il desiderio di cibi dolci e grassi e si alterano anche le funzioni vitali cellulari, che risultano sbilanciate. Questo non porta solo a un aumento della stanchezza ma anche della fame, con un accumulo eccessivo di peso e grasso corporeo.

Sonno e aumento della fame, quali le soluzioni

Relax notturno

Dormire di più è la risposta più ovvia, anche quando l'insonnia primeggia e corrompe il riposo notturno. È importante avviare un percorso di igiene del sonno, ovvero un insieme di regole e comportamenti da seguire per agevolare un riposo sereno. Nei casi più complicati si può ricorrere a un supporto terapeutico, utile a individuare le cause scatenanti, in tandem con un trattamento medico. Nei casi più consueti, legati ad abitudini e scelte quotidiane, è importante risultare costanti. Si può partire mangiando cibi leggeri ed equilibrati la sera, magari un piatto unico, una zuppa, oppure frutta e verdura, e mantenendo una buona idratazione. Inoltre è bene evitare o ridurre il consumo di alcolici, fumo e caffeina, incentivando uno stile di vita più sano e dinamico.

È utile fare attività fisica per scaricare lo stress e ricreare in camera un ambiente rilassante e accogliente: una stanza da letto silenziosa, con luci schermate, telefonini e TV spenti.

Si può inoltre stabilire una ruotine precisa sonno- veglia: questo incentiva anche una buona produzione di melatonina ovvero l'ormone del sonno, in grado di produrre il grasso beige ovvero una tipologia di grasso più reattivo, che facilita il consumo delle calorie e la perdita graduale dell'adipe accumulato. Perché dormire bene, sette oppure otto ore per notte, riduce la necessità di calorie e di fame incentivando la possibilità di bruciare i grassi di troppo, proprio durante il sonno.

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