«Fate chiasso nella vita, quel chiasso che fa crescere e avanti». È stata una vera sorpresa, il video messaggio di Papa Francesco che ha aperto ieri mattina la cerimonia per l'inaugurazione dell'Anno Accademico dell'Università Vita-Salute San Raffaele. Il Santo Padre si è rivolto agli alunni del prestigioso Ateneo esortandoli a «non dimenticare che il percorso educativo ha tre cose importanti: la mente il cuore e le mani. Al punto che una persona matura nell'educazione pensi quello che sente e fa, senta quello che pensa e fa, faccia quello che senta e pensa». C'era un parterre d'eccezione ieri mattina per dare il via al nuovo anno. Accanto al vicepresidente del Gruppo San Donato, Kamel Ghribi e al rettore, Enrico Gherlone e al presidente dell'Università, Paolo Rotelli, sono arrivati anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa e i ministri della Salute Orazio Schillaci, dell'Università Anna Maria Bernini, e alla Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo. Dopo la proclamazione dell'inizio del nuovo anno è stata conferita la Laurea Honoris Causa in Filosofia del mondo contemporaneo al vicepremier Antonio Tajani, «ispirata alla sua lunga esperienza nella diplomazia e nelle relazioni internazionali». «La sua conoscenza delle dinamiche internazionali e della geopolitica viene riconosciuta dall'Ateneo come un contributo significativo alla comprensione del mondo contemporaneo», ha motivato il rettore. «Sono felice e onorato. È sempre stato il sogno della mia vita studiare filosofia, fin da ragazzino», ha raccontato Tajani. «Al momento della scelta della facoltà ero indeciso. Alla fine decisi per giurisprudenza, ma se fosse stata una decisione presa con il cuore, forse avrei scelto filosofia. Oggi si realizza un sogno che avevo coltivato quando avevo 18 anni». Poi, davanti alla platea di personalità, si è voluto rivolgere a loro, ai ragazzi. Non un discorso politico né istituzionale ma «voglio - ha detto - regalare agli studenti il motivo per cui ho scelto di dedicare la mia vita a combattere per le idee nelle quali credo». E ha raccontato che tutto è iniziato «a 10 anni. Entrando nella casa di famiglia di mia madre, a Ferentino, vidi all'ingresso una scritta, nosce te ipsum. Le chiesi che cosa significava e lei, che era professore di Latino e Greco, mi spiegò che era una frase scritta sul tempio di Apollo. Ed era la domanda che Socrate poneva al suo interlocutore: Conosciamo noi stessi?. Ecco per me questa è la chiave di tutto. La conoscenza - ribadisce il ministro - è la chiave di tutto. E se noi non conosciamo noi stessi con nostri limiti e la nostra forza, dobbiamo chiederci che cosa stiamo a fare in questo mondo e perché ci stiamo. Per me - afferma- è cercare di essere utile agli altri, che è un atto di amore, per costruire qualcosa. Ed è anche l'embrione di ciò che fa un politico, costruire qualcosa, se si considera la politica come un servizio. E questo - conclude - è ciò che mi ha sempre guidato». Dal San Raffaele la sfida al nuovo anno parte con l'obiettivo di «voler formare cittadini utili nell'era dell'intelligenza artificiale», come ha sottolineato il presidente Rotelli attraverso il potenziamento del «senso critico e della ragione» sulla scia di quella visione olistica originaria declinata nelle sue tre specialità: medicina, psicologia e filosofia. Ora con alcune novità per i quasi 7mila studenti (raddoppiati dal 2018 con previsione di diventare 8.250 nel 2028).
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