Seppur utilizzando sempre una certa cautela, si potrebbe definire «contenuta» la notte di questo Capodanno milanese, almeno rispetto a molte altre che l'hanno preceduta. Basti pensare che non ci sono stati feriti gravi per l'esplosione di fuochi d'artificio. In piazza Duomo - dove per i festeggiamenti si sono concentrate circa 25mila persone - quattro giovani, tre 20enni e un 15enne, sono stati portati in ospedale in codice giallo per le ferite derivate dalle esplosioni di petardi. Un quinto ferito si è registrato in zona Giambellino, dove un egiziano di 36 anni ha raccolto un petardo da terra ferendosi per l'esplosione a un braccio e al volto; anche per lui trasporto in ospedale in codice giallo.
Sono stati 122 in tutto gli interventi dei vigili del fuoco di Milano e perlopiù sono stati in città. Si è trattato soprattutto di incendi su terrazzi o a scatole di fuochi di artificio lasciati per strada. A San Siro l'intervento forse più importante: i pompieri sono stati chiamati in via Zamaqna infatti per spegnere focolai di incendi nati da materiale accatastato, in particolare a materassi e mobili in strada a cui dei giovani avevano dato fuoco. Durante l'intervento della polizia sul posto è partito un lancio di bottiglie e sassi verso le «Volanti», poco prima che i giovani si allontanassero senza che si registrasse un contatto diretto con la polizia.
Sono stati circa una cinquantina infine gli allontanamenti eseguiti da polizia e carabinieri nelle cosiddette «zone rosse» istituite dal prefetto in diverse aree della città. Sempre la prefettura ha fornito i dati ufficiali milanesi: sono state 2.079 le persone controllate dagli oltre 880 uomini e donne delle forze dell'ordine in servizio e 93 gli accompagnamenti per identificazione e accertamenti.
«Alla luce di quanto accaduto anche nella notte di Capodanno, nonostante il grande lavoro delle forze dell'ordine, cui va il nostro ringraziamento, è necessario che chi governa la città metta al primo posto dell'agenda 2025 la questione sicurezza. Andare avanti in questo modo è evidente non sia più accettabile. Nemmeno i nostri taxisti, operatori pubblici sono più al sicuro» ha dichiarato ieri il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino Luca Bernardo. E ha proseguito: «A parte le zone rosse, Milano sembrava assediata: bottiglie di vetro lanciate, botti continui, risse, incendi di materiale accatastato, persone ubriache nei pronto soccorso. Quindi basta parlare o pensare ad altro quando non c'è sicurezza che è la precondizione per vivere. Lo chiedono le categorie, lo chiedono i cittadini. Noi di Forza Italia e del centrodestra non possiamo stare a guardare, anzi. Chiediamo con più forza un numero maggiore di interventi del Comune con presidi fissi, l'implementazione di telecamere e videosorveglianza, migliore pulizia delle strade e maggiori controlli delle aree della città». E conclude: «L'augurio è che la nostra Milano quanto prima torni a essere governata da chi ha a cuore la comunità.
Forse più che fare il toto nomi, facciamo programmi certi e applicabili operativamente su una città che bisogna conoscere profondamente quartiere per quartiere, realizzabili attraverso una macchina amministrativa sempre più efficiente. Occorre trovare soluzioni ai problemi al di là delle ideologie».
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