"A Sanremo da cantautore per sgonfiare il mio ego"

L'artista Brunori Sas debutta al Festival e annuncia l'uscita del disco "L'albero delle noci". Lo show al Circo Massimo

"A Sanremo da cantautore per sgonfiare il mio ego"
00:00 00:00

Brunori Sas, finalmente un disco nuovo.

«Sì, esce 5 anni dopo Cip!. Diciamo che sono ritmi frenetici, i miei» (sorride - ndr)

Appunto, non esce adesso ma il 14 febbraio durante il Festival di Sanremo.

«Sì ci vado per la prima volta in gara. A dirla tutta, senza Sanremo stavo bello comodo, ma adesso provo a intercettare un pubblico diverso e magari a leggere cose del tipo ma chi è questo qui?. Così magari l'ego si sgonfia e scriverò canzoni più belle».

Diciamo che per l'ego basta l'annuncio del suo concerto del 18 giugno al Circo Massimo di Roma.

«Ci sarà anche un'orchestra. Ma, anche nel mio tour di marzo nei palasport, farò un concerto alla vecchia maniera. Oggi va di moda la riproposizione pedissequa del disco, io voglio anche poter sbagliare o improvvisare».

Nei panni di Brunori Sas, il cosentino Dario Brunori, classe 1977, orgogliosamente dimagrito dopo una dieta ferrea, è uno dei tesori della canzone d'autore italiana visto che nei suoi testi mescola arguzia e grandi temi rimanendo, alleluja!, lontano dagli stereotipi del pop un tanto al chilo. «Cantare delle storie è sempre il mio cavallo di Troia per inserirci altre riflessioni».

Cresciuto con la gavetta di chi parte da zero, oggi ha il peso specifico di chi affronta il Festival di Sanremo senza aver obiettivamente nulla da perdere.

«Mi è sembrato il momento giusto per candidarmi, prima vivevo molto peggio l'idea di confrontarmi con una cosa così. Ora sono più tranquillo, non so se è frutto dell'età...». Il suo brano può vincere o arrivare ultimo ma Brunori rimane Brunori perché anche i brani del nuovo disco hanno comunque una cifra personale, possono sembrare vintage oppure attualissimi proprio perché restano fuori dal tempo come tutte le canzoni d'autore. In fondo, ormai succede così raramente che valgono l'applauso anche a scatola chiusa.

L'album si intitola L'albero delle noci proprio come la canzone in gara all'Ariston.

«L'albero delle noci sta davanti a casa mia, lo osservo sempre quando mi frulla qualcosa in testa anche perché da anni sono convinto che sia lui a suggerirmi le canzoni che scrivo.

È ispirato a sua figlia Fiammetta.

«Ho cercato di cantare la gioia ma anche l'inquietudine che una nascita porta con sé, l'amore che non chiede niente in cambio, la felicità assurda ma anche la paura di poterla perdere, 'sta felicità. Insomma, non penso sia la classica canzone ruffiana del padre che canta la figlia».

O del padre che pubblica le foto dei figli.

«No, noi abbiamo deciso di non farla mai vedere e infatti lei è traumatizzata (ride - ndr) perché si vede pixelata anche nelle foto a scuola con i compagni».

Il disco è registrato nella sua Calabria con uno studio mobile.

«E spero che piaccia anche ai miei nipoti che ascoltano Kid Yugi».

Quale Brunori si vedrà a Sanremo?

«Quello cantautorale, senza dubbio perché io sono un cantautore e, come mi ha detto Samuele Bersani, se vuoi andare a Sanremo vacci con un brano che ti convince davvero. Ma sarò anche quello ruvido che usa canzoni registrate con il cellulare perché alcune cose sono irripetibili e non possono essere sprecate».

Quale cover canterà a Sanremo nella serata di venerdì?

«Non si può dire. Però, visti i tempi, canterei Malafemmena (sorride - ndr).

A proposito, ci sono rapper che non si fanno scrupoli a mostrarsi misogini.

«Ci sono testi che in ogni caso sono significativi perché aprono dibattiti. A dirla tutta, ai miei nipoti certi testi sembrano più che altro delle fiction. Quando ero più giovane, ascoltavo Marilyn Manson ma non sono certo finito a fare messe sataniche. Insomma, bisogna essere attenti a non buttare il bambino con l'acqua sporca».

Per chi tifa tra i concorrenti del Festival?

«Faccio il tifo per Lucio Corsi, un cantautore di razza. Non è uno che lo fa, ma è uno che ci è».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica