Sanremo, la crisi si sente anche al casinò Nuova convenzione per salvare i bilanci

Sanremo, la crisi si sente anche al casinò Nuova convenzione per salvare i bilanci

Prosegue, seppur a fasi alterne, il calo di incassi del casinò di Sanremo. Un trend che ha costretto il consiglio comunale della città dei fiori a modificare la convenzione che regola i rapporti economici tra la Casino spa ed il Comune. Alla società, infatti, non sarebbe più bastato il 63% degli incassi lordi per la gestione della casa da gioco. L’assise cittadina ha così alzato la percentuale al 66%.
«Se si fosse mantenuto il 63% vi sarebbe uno sbilancio di esercizio di 1 milione e 907 mila euro - ha detto l'assessore alle società partecipate Franco Solerio – Anche la Corte dei Conti, nell'esaminare la violazione del patto di stabilità nell'anno 2009 da parte del Comune di Sanremo, ha invitato a rimodulare le quote per garantire un equilibrio finanziario della società stessa. L'atto non è quindi solo dovuto, ma anche necessario». La pratica è supportata da una lettera ufficiale del presidente della Casino spa, Giuseppe Di Meco, che prevede una chiusura annuale degli incassi a 70 milioni e 560 mila euro. Alla spa rimarrà anche il 90% degli introiti del poker e il 100% dei giochi on line. «Questa percentuale deve servire alla sopravvivenza di un'azienda importante non solo per Sanremo ma per tutta la provincia di Imperia - ha detto il sindaco Maurizio Zoccarato - Mi auguro che la casa da gioco si possa riprendere». Un rapporto che, calibrato con l’andamento degli incassi, negli ultimi anni è stato variato più volte. Basti pensare che nel 2006 alla spa bastava il 48% degli introiti.
Contraria l’opposizione che, pur riconoscendo la necessità di ritoccare la convenzione per garantire l’equilibrio della società, ha lamentato la mancanza di un piano di sviluppo. «Ancora una volta siamo chiamati a trovare palliativi – ha detto il consigliere Massimo Donzella – Ma mancano prospettive e progettualità, che consentirebbero alla casa da gioco di fare quegli investimenti necessari perché l'azienda possa aggredire il mercato».

Il presidente del consiglio comunale Marco Lupi (Lega Nord), ha poi rilanciato il delicato tema della privatizzazione della casa da gioco. «Invece che legare il bilancio comunale ad una cifra aleatoria come gli incassi del casinò – ha detto – sarebbe meglio affidarci ad una cifra fissa annuale dando la gestione della casa da gioco ad un privato».

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