Sant’Ambrogio, prove di chiusura E il Comune vuole allargare la ztl

Dopo 4 giorni di test a sorpresa fra le vie medievali di Milano Romana Palazzo Marino pensa di estendere le limitazioni in funzione anti-smog. Ma residenti e commercianti sono contrari: via alla raccolta firme

Sant’Ambrogio, prove di chiusura 
E il Comune vuole allargare la ztl

La Milano Romana potrebbe diventare off limits per le auto. Il condizionale è d’obbligo perché prima di prendere qualsiasi decisione, il Comune si riserva di studiare i dati della simulazione effettuata sulla ztl. Da lunedì a ieri, infatti, dalle 7,30 alle 9,30 e dalle 16,30 alle 19,30 il dedalo di vie e viuzze comprese tra via Cesare Correnti, Camminadella, Lanzone, Pio V, Circo e Medici è stato vietato alle auto. Più in particolare sono state chiuse temporaneamente via Medici, Del Torchio, Camminadella, Lanzone, piazzetta Esrivà, via Novati, via san Pio V, via San Maurilio, via Cappuccio, via Sant’Orsola, via Circo, Santa Marta e Orazio. La pedonalizzazione dell’intera zona, denominata Romana, porterebbe secondo il Comune diversi vantaggi: alleggerire il reticolo di strade di impianto medioevale dal traffico, agevolare i passanti - in molte di queste vie non ci sono i marciapiedi o, se ci sono, sono strettissimi - e abbassare la concentrazione di polveri sottili, molto elevate nonostante ci troviamo in area Ecopass, a causa della conformazione delle strade, strette appunto e delimitate da palazzi moto alti. «L’idea - spiega l’assessore alla Mobilità e vicesindaco Riccardo de Corato - di pedonalizzare tutta l’area ci è venuta dalla richiesta di molti residenti di via Cappuccio e di via Sant’Orsola che lamentano appunto traffico, mancanza di marciapiedi e smog. Ne abbiamo parlato anche con la dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Diaz (che raccoglie la media Beltrami, la scuola elementare Diaz e la elementare De Marchi) e con le mamme che si sono dichiarate d’accordo. Ci tengo a specificare che decideremo se pedonalizzare o meno l’area solo dopo avere analizzato i dati sulle simulazioni di questi quattro giorni, che potrebbero anche portarci a dire che non è opportuno chiudere l’area la traffico. Aspettiamo». L’idea del Comune sarebbe quindi quella di chiudere, permettendo ovviamente l’accesso ai residenti, alle operazioni di carico-scarico merci dei commerciati e, creando una finestra per i genitori che dovranno ritirare i bimbi più piccoli da scuola. Attraverso la simulazione i tecnici di Palazzo Marino hanno analizzato il numero delle auto in ingresso, il tipo di veicoli, commerciali o privati, i percorsi effettuati e la mole di traffico «di risulta» che si è riversato sulle grandi conduttrici corso Genova, de Amicis - Molino delle Armi: «Non abbiamo avvertito nessuno, né residenti, né negozianti - si scusa il vicesindaco - apposta avevamo bisogno di sperimentare sulla realtà il comportamento del traffico. Se avessimo avvertito le persone la simulazione non sarebbe stata realistica. Mi scuso nuovamente con i cittadini per i disagi temporanei recati alla circolazione, ma era necessario fare una prova sul campo in una situazione reale. Questa è la prima ztl che studiamo non sulla carta ma sulla realtà».


Un grosso punto di domanda rimane non solo il destino della pedonalizzazione di via Lanzone e limitrofi - nel caso di decisione positiva il comune conta di partire a gennaio con l’installazione di varchi e telecamere per controllare gli accessi - così come l’estensione dell’area: potrebbero infatti venire chiuse alle auto anche piazza Sant’Alessandro «in una situazione di degrado» e il museo diocesiano e dintorni

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