Santa Margherita inciampa nelle erbacce dell’ex Parco

Santa Margherita inciampa nelle erbacce dell’ex Parco

Pattinando tra un bilancio consuntivo e l'appello per ripristinare al più presto lo scempio a Paraggi, virando sull'achtung per i 2 milioni che l'Asl 4, incassati, dovrebbe concentrare sull'ospedale cittadino senza tentazioni rapalline, sullo sfondo delle corrispondenze d'amorosi intenti sull'area ex Spertini, il consiglio di Santa Margherita Ligure, ohibò, inciampa su Mozart e il suo Flauto Magico. Nessuna partitura scabrosa, solo quella meraviglia di Parco firmato Lele Luzzati con annesso mingolf mollati un po' al loro destino, un po' meno magici, un po' meno artistici, un po' più sbiaditi. Infestati di erbacce e zanzare, passaggi interdetti, ceppi a rischio inciampo e recinzioni sfondate. Nel cuore di Santa all'ombra di Villa Carmagnola.
Mica possibile, tant'è che Jolanda Pastine, Progetto per Santa, e Balsi, Udc - Non solo Centro, ci imbastiscono una mozione. La dottoressa aggancia l'ipotesi del sindaco Roberto De Marchi circa le opere del grande Luzzati che scandiscono lo spazio verde disegnando il mondo incantato di Papageno: «Si potrebbe pensare allo spostamento delle opere del Flauto Magico - sottolinea lei - ma i problemi sono sempre gli stessi e possono essere risolti se c'è volontà. Il nostro impegno è di attivare quegli accorgimenti che rendano meno pericolosi i giochi». Problemone le zanzare, che ci vorrà mai ad eliminarle? Peccato mortale rinunciare a cotanto Parco che è unico «perché realizzato dallo scenografo teatrale, per il valore artistico e per il suo significato intrinseco». Quindi nessuno smantellamento invocato dal sindaco, «occorre mantenerlo in maniera adeguata».
E qui il consigliere Chiarelli, Pdl, non tiene la stizza. Non ci siamo per niente. Mantenerlo? Bah! «Dissento - esordisce lui - 'Sto Parco ci è costato fino ad oggi 400.000 euro, una cifra esorbitante, senza mai essere stato valorizzato». Poi la dichiarazione d'intenti che è tutta un programma: «Quando l'amministrazione prenderà provvedimenti sul Parco, mi riterrò libero di prendere posizione a favore o contro». Tra i due che fiorettano il consigliere Bottino entra di spada: «Meglio che le mozioni le faccia la maggioranza - sbotta l'ex sindaco - Il Parco è nato durante la mia amministrazione; abbiamo acquistato il terreno per fare il minigolf, e oggi? Tutto in rovina perché l'amministrazione venuta dopo non lo condivideva». Di sciabola ad alludere: «Venivano i pullman a visitarlo, poi più niente. A qualcuno evidentemente quell'area destinata così non andava bene, dal 2005 nessuno lo ha più seguito e in molti hanno cercato di distruggerlo. Perché? Oggi eccolo in malora». Con suggerimento: «Piuttosto signori, se non tagliamo l'erba nel minigolf altro che ratti». Mozart si perde via nelle frasche dei dubbi, con Luzzati sognatore in barba a quel tempo che si succhia anche le cose più belle.
La maggioranza osserva e De Marchi interviene: «Quando ho fatto quelle dichiarazioni di smantellamento del Parco forse ho esagerato, ma è stata una sorta di provocazione. Questo sito deve essere mantenuto nella qualità e selezionato nell'offerta. Deve diventare un parco a conduzione attiva. E per i bimbi dobbiamo trovare una collocazione più idonea». Perché, e qui De Marchi insiste, un bravo artista non è detto sia anche un bravo progettista di parchi per bambini.

La soluzione? «Intanto proporrei un censimento delle aree verdi della città per un'offerta variegata - butta lì il sindaco - Sarebbe perfetta anche la terrazza inferiore di Villa Durazzo». Un inizio, con Luzzati da valorizzare, il minigolf in centro da punto interrogativo e i bambini da garantire. Soprattutto.

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