Roma Se esistesse un «incazzometro» per il premier il primo premio andrebbe all’ultimo (in senso cronologico) dei conduttori interrotti dalla telefonata presidenziale, Gad Lerner. Il giornalista tv preferito da Carlo De Benedetti ha scoperto recentemente la taumaturgia di seni e glutei per lo share, ed ormai affonda volentieri le mani nelle D’Addario, nel velinismo, nel corpo delle donne umiliato dai deretani su Rai e Mediaset (ampiamente ritrasmessi poi da Lerner, per meglio rifletterci su), dalle Noemi di Casoria e dagli ultimi acquisti del caravanserraglio in guêpière, la scuderia Mora con Ruby e Macrì annesse. La reazione di Berlusconi al Lerner in versione hard ha superato, in decibel e nervi, quelle già esibite per gli altri due inquirenti del servizio pubblico, bestie nere del premier anche loro, i soliti Santoro e Floris. La telefonata presidenziale è diventato l’imprevisto calcolato di tutte le serate anti-Cav in tv. Un incidente benedetto per gli ascolti e la visibilità del programma, anche in casi di semi clandestinità. Si veda il battibecco con Lerner, che ha portato il talk show più cerebrale della tv italiana a picchi mai visti, anche se il conduttore precisa che non è stato Berlusconi a modificare la media di ascolto, ma l’interesse oggettivo del tema trattato (sempre Berlusconi).
Siamo sempre fermi al paradosso su cui si attorciglia la contraerea televisiva anti-Cav; si ambisce ad eliminarlo per non doverne parlare più, ma intanto, per scavargli la fossa, se ne parla e straparla, e solo parlandone - vedi il destino - si risale la china dell’auditel. Questo vale ancora di più quando alla fibrillazione sull’ossessione nazionale, S.B., si aggiunge la sfumatura porno, altro piatto prelibato per la serata tipo dell’italiano con telecomando. Qui il trio si differenzia in tecniche e strumentazioni. Il sesso è scandagliato con piacere da Santoro, da Lerner anche, ma in altro modo, più da seduta di psicoanalisi lacaniana, con contributi dotti e disamine scientifiche sulla malattia che deve senz’altro affliggere il presidente del Consiglio italiano. Il conduttore di Annozero preferisce invece il registro investigativo, con il corredo di recita delle intercettazioni (un’esclusiva di Santoro, questa), testimonianze dirette e di preferenza crude, con racconti espliciti di corpi nudi, amplessi seriali, recrudescenze a luci rosse. E Floris? Altro genere ancora, meno pulp e più stile tribuna politica, ma nonostante ciò capace di alterare definitivamente il sistema nervoso del Cavaliere. Si direbbe che sia quasi un effetto non voluto da Floris, che pure ha il record di telefonate berlusconiane, due effettive più una respinta al centralino. Forse perché Berlusconi non ci prova nemmeno più a chiamare Santoro, una questione così annosa da non produrre più alterazioni d’umore evidenti del premier. La vera novità è dunque il «metodo Gad», lo sputtanamento in giacca di tweed e pantaloni di velluto, la dissezione scientifica dei mali universali del berlusconismo, roba da edizioni Mulino. Proprio lì, nel salottino di Lerner, si è saldato, in via mediatica prima ancora che parlamentare, l’asse tra finiani e centrosinistra, con il lancio di intellettuali finiani (la corte di Farefuturo) eletta a think tank del moderatismo borghese non compromesso con le volgarità berlusconiane. La maledizione di Lerner, che riassume quella di un’intera classe intellettuale, è di non poter fare a meno dell’oggetto del loro disprezzo. Se si analizzano le punte massime di ascolto dell’Infedele nell’ultimo anno si fotografa la situazione: le puntate su Alfonso Signorini, sul velinismo, sulle escort, sul caso D’Addario, su quello Ruby, ecco come Lerner conquista il suo pubblico.
Se i rumors su un De Benedetti (squisito ospite estivo di Lerner) interessato all’acquisto di La7 fossero solo voci, a Gad basterebbe sperare in un altro scandalo porno. Gliel’ha insegnato la detestabile tv del Cavaliere: per alzare lo share a volte basta abbassare qualche reggipetto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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