Taranto - Sabrina Misseri, cugina di Sarah Scazzi, è indagata ed è stata fermata con l'accusa di consorso in omicidio. La svolta è arrivata in tarda serata dopo il lungo interrogatorio al quale è stata sottoposta da procuratore Franco Sebastio. Sei ore di domande stringenti e di ricostruzioni davanti al magistrato che sta cercando di fare luce sull'assassinio della quindicenne di Avetrana. Alla fine la svolta. Sabrina Misseri, e' stata sottoposta a fermo di indiziato di delitto "perché gravemente indiziata dei delitti di sequestro di persona ed omicidio volontario in concorso". E' quanto è scritto in una nota di poche righe diramata in tarda serata dalla Procura della Repubblica di Taranto attraverso i carabinieri. Il fermo - secondo quanto è scritto nel comunicato - è stato adottato "a conclusione di un'intensa giornata di riscontri investigativi condotti in Avetrana alla presenza di Michele Misseri", il papà' di Sabrina che si era autoaccusato nei giorni scorsi del delitto.
Accuse del padre Il fermo di Sabrina è conseguente alle dichiarazioni fatte da Michele Misseri, ha detto il difensore dell'uomo, avvocato Daniele Galoppa, a 'Quarto grado', su Retequattro.E anche avvocato, Emilia Velletri, uno dei due legali di Sabrina conferma: accusata dal padre.
La ragazza nega tutto Sabrina non ha fatto alcuna ammissione di responsabilità nel lungo interrogatorio cui è stata sottoposta. Lo si è appreso da fonti investigative. Il suo fermo sarebbe legato particolarmente al mancato scioglimento delle contraddizioni della sua versione dei fatti con le dichiarazioni di suo padre.
"Sabrina è innocente" è il testo dell'sms che la sorella Valentina, ha inviato a giornalisti dopo che è stata diffusa la notizia del fermo della sorella. Valentina è nella casa dei Misseri ad Avetrana, insieme con la madre, Cosima Spagnolo, sorella di Concetta, la mamma di Sara.
La svolta Sabrina è stata portata in caserma dal mattino, assistita dagli avvocati Vito Russo ed Elvira Velletri. La presenza dei legali, così come recita il codice penale, è prevista quando l’interrogato è sottoposto a indagine da parte degli inquirenti. In un primo momento è stato detto che la ragazza era indagata non per aver avuto un ruolo nell’omicidio della cugina Sarah, ma nella fase legata all’occultamento del cadavere.
Intercettata Una intercettazione ambientale, sarebbe questa la svolta delle indagini che ha incastrato Sabrina. Secondo alcune fonti investigative le microspie piazzate a casa Misseri avrebbero intercettato un dialogo tra i congiunti di Michele Misseri, l’uomo reo confesso di aver ucciso la nipote. E proprio da questa intercettazione ambientale sono partiti i sopralluoghi e le perquisizioni a casa Misseri che hanno portato al nuovo interrogatorio della cugina con cui Sarah sarebbe dovuta andare al mare il giorno in cui scomparve.
Stretta degli inquirenti Gli inquirenti hanno fatto pressione su Michele Misseri. E sui suoi eventuali complici. Dopo essere stato prelevato dalla cella nel carcere di Taranto, il reo confesso è stato portato nella sua abitazione di via Deledda ad Avetrana dove gli inquirenti hanno eseguito i rilievi nel garage-cantina in cui l’uomo afferma di aver ucciso la 15enne. Subito dopo che Misseri è stato portato via dalla casa, però, una persona protetta dai carabinieri e incappucciata è stata fatta uscire dalla villetta: è Sabrina, la cugina di Sarah.
Il sopralluogo a casa Misseri e in cantina Si è svolta l'ispezione dei carabinieri del reparto operativo e del reparto investigazioni scientifiche del garage-cantina dell'abitazione di Michele Misseri. Neppure oggi sono stati apposti i sigilli. E non c'è stato alcun sequestro di oggetti.
La ricostruzione Durante i sopralluoghi, lo zio-assassino avrebbe spiegato nei minimi particolari come ha strangolato Sara, dove è caduto a terra il corpo della ragazza, dove è caduto il suo cellulare. Anche nel casolare Misseri ha indicato ai carabinieri il posto in cui avrebbe abusato della nipote già morta e quello nel quale ha bruciato i suoi vestiti e i suoi effetti personali: le poche cose che Sara aveva con sé per andare al mare, lo zainetto con un asciugamani, sandali infradito, pantaloncini e maglietta; e quasi certamente un 'due pezzi' da bagno invece degli indumenti intimi. Il sopralluogo, come spesso accade in questi casi, sarebbe stato filmato dai carabinieri del Ris. Gli investigatori avrebbero anche cronometrato il tempo impiegato da Misseri per strangolare con una fune Sara, per caricare il cadavere nella sua Seat Marbella, e per compiere tutti gli spostamenti con l'autovettura: dalla casa al casolare e da qui al pozzo cisterna dove ha gettato il cadavere della piccola, coprendolo poi con pietre e rami. Concluso l'accertamento giudiziale, l'uomo è stato portato nella caserma di Manduria dei carabinieri, dove è stato nuovamente interrogato. E durante l'esperimento e in caserma, Michele Misseri ha tirato in ballo la sua figlia più piccola, Sabrina. Poi, poco dopo le 16, è stato condotto via a bordo di un mezzo della polizia penitenziaria. Gli investigatori hanno quindi cominciato ad ascoltare Sabrina, che era lì già da parecchie ore.
Rilievi sull'auto I carabinieri del Ris hanno anche eseguendo rilievi sulla Seat Marbella di Misseri.
Nella sua confessione, infatti, l'uomo ha detto di aver caricato il corpo di Sarah nel bagagliaio della vettura, trasportandolo in campagna. Dal momento del fermo, poi tramutato in arresto, di Misseri, l'auto é stata posta sotto sequestro ed è custodita nel cortile della caserma dei carabinieri di Manduria.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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