Saviano: "Legalizziamo la cannabis per indebolire mafie e terrorismo"

Lo scrittore Roberto Saviano si schiera a favore del ddl sulla liberalizzazione della cannabis in discussione da oggi alla Camera

Saviano: "Legalizziamo la cannabis per indebolire mafie e terrorismo"

Roberto Saviano scende in campo a favore del ddl sulla legalizzazione della cannabis in discussione da oggi alla Camera. Per l’autore di Gomorra “legalizzare significa portare alla luce ciò che fino ad ora è stato avvolto dall'oscurità più cupa del mercato nero” ed è cosa ben diversa dal promuoverne il consumo. Legalizzare non farà estinguere le mafie ma, secondo Saviano, le indebolirà “sottraendo loro capitali e allo stesso tempo ridimensionerà il mercato illegale”.

Ai critici che dicono che "non si può scendere a patti con le mafie”, lo scrittore campano chiede di “fare i conti con il mondo reale”. “E il mondo reale – sottolinea Saviano - è quello in cui chi fuma due pacchetti di sigarette al giorno (ma anche uno) rischia di ammalarsi di cancro. Il mondo reale è quello in cui quando bevi tre cocktail sei pericoloso per te stesso e per chi trovi sulla tua strada se poi ti metti al volante". “In Italia le vittime del tabacco sono stimate sulle 80mila all'anno. Le vittime dell'alcol 40mila. E invece non c'è una sola vittima causata da droghe leggere. Nemmeno una”, sentenzia lo scrittore.

Saviano prevede un incasso per lo Stato tra i 6 gli 8 miliardi di euro con la legalizzazione delle droghe leggere che, a parer suo, consentirebbe anche di togliere fondi alle organizzazioni terroristiche islamiche.“Sapete come è stato finanziato l'attentato in Spagna del 2004? - si chiede su Repubblica - Con l'hashish che i gruppi vicini ad Al Qaeda hanno venduto anche alla camorra napoletana. Lazarat, in Albania, la capitale mondiale della marjiuana, è finita sotto il controllo di gruppi criminali che sostengono Daesh. L'Is controlla ormai una produzione da oltre 5 miliardi di dollari”. Anche per le mafie il mercato più redditizio rimane quello degli stupefacenti. “Dove credete infatti che le organizzazioni trovino la liquidità per corrompere amministratori pubblici e politici?”, chiede agli antiproibizionisti cui ricorda come il Portogallo, l’Uruguay e il Colorado hanno registrato una diminuzione del consumo di cannabis dopo la depenalizzazione.

A coloro che ritengono che tale legalizzazione porterebbe a un maggior uso di droghe pesanti, Saviano risponde: “Chi oggi fa uso di droghe leggere non inizierebbe certo a fare uso di cocaina, eroina o metanfetamina solo perché quelle leggere sono diventate legali. Sembra una barzelletta: Tizio fino a ieri fumava solo spinelli, ma da quando lo spinello è legale, per il gusto di trasgredire, ha deciso di sniffare cocaina. A me sembra un ragionamento assolutamente privo di buon senso. E a voi?”.

Lo scrittore conclude il suo lungo intervento con la speranza che questa legge non venga stravolta “come è successo con il ddl Cirinnà sulle unioni civili, bersaglio della politica più retrograda”. “La repressione ha fallito.

È tempo che Parlamento e politici italiani prendano posizione a favore di questa legge e lo facciano con fermezza”, chiosa attando Area popolare per aver presentato 1300 emendamenti e se la prende con Renzi che su questo tema non ha ancora detto una parola.

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