Che per la nazionale di Marcello Lippi la trasferta sudafricana non sarà una passeggiata è ovvio. Ma c'è un'altra Italia che nel paese di Nelson Mandela è attesa da una missione ancora più ostica: sono gli azzurri del rugby, che domenica prossima sbarcheranno a Johannesburg per il tour conclusivo della stagione. Due test match in programma contro gli Springboks, oggi probabilmente la squadra più forte del mondo: il primo a Witbank il 19 giugno, il secondo a East London il 26. Partite, sulla carta, senza storia: zero speranze di vittoria, e come unico, fondamentale obiettivo quello di mettere in campo un gioco meno desolantemente povero di quello offerto in occasione dell'ultimo Sei Nazioni.
Andare a giocare a rugby nel pieno del marasma sportivo e mediatico dei Mondiali di calcio vuol dire rassegnarsi all'oscuramento, o quasi. Nick Mallett, tecnico azzurro, non se lo nasconde: "La Coppa del Mondo di calcio avrà grande visibilità, ma io penso alle nostre due partite contro gli Springboks". E Mallett tiene a sottolineare che fu proprio il rugby, quindici anni fa, a segnare l'uscita definitiva dello sport sudafricano dalla cupa stagione dell'apartheid: "E' indubbio che per il Sudafrica, come per la Rugby World Cup del 1995, i Mondiali di calcio possano contribuire in modo significativo a rendere sempre più unito il Paese. Quindici anni fa la Rugby World Cup attrasse i neri verso lo sport dei bianchi grazie agli Sprignboks, quest'anno succederà lo stesso con i Bafana Bafana nei confronti della popolazione bianca".
Il tour in Sudafrica segna per l'Italia un rientro importante: riprende il suo posto in squadra il capitano Sergio Parisse, che un brutto infortunio ha tenuto lontano dal Sei Nazioni 2010. "Mi sono mancati il rugby e questo gruppo - ha commentato il capitano della Nazionale, Sergio Parisse - e purtroppo non ho potuto tornare prima a giocare perché lo Stade Francais ha fallito la qualificazione ai play-off del Top 14. Ma la partita di sabato scorso con l'Italia A mi ha dato buone sensazioni, il ginocchio è stabile. Adesso devo ritrovare il ritmo partita, ma quello si acquisisce solo giocando. Tornare a giocare contro il Sudafrica sarà duro, ma ho bisogno di tornare a giocare per riprendere la condizione".
Su Zanni e Ghiraldini, che lo hanno sostituito rispettivamente come numero otto e con i gradi di capitano, Parisse ha detto: "Alessandro e Leonardo sono due punti fissi di questa squadra, hanno fatto entrambi un ottimo Sei Nazioni, hanno saputo prendere responsabilità importanti e credo che abbiano risposto al meglio alle sfide che si sono trovati di fronte".
Irrisolto, almeno per ora, appare un tema tattico decisivo: quale sarà la coppia di mediani che l'Italia porterà l'anno prossimo ai Mondiali in Nuova Zelanda? Per ora Mallett ha confermato che Craig Gower partirà mediano d'apertura nel test-match di Witbank, mentre sul giovane Riccardo Bocchino il CT ha voluto fare chiarezza dichiarando che "lo vedremo a mediano d'apertura, ma resto convinto che, come altri giocatori, Riccardo possa ricoprire i due ruoli della mediana. Non è giusto fossilizzarsi su un solo ruolo se si hanno le qualità per ricoprirne due".
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