Spagna, il day after post blackout: viaggio nella centrale solare più grande del mondo

Attivo dal 2011, Gemasolar si trova a Fuentes de Andalucìa (Siviglia). È stato realizzato su progetto da Carlo Rubbia dopo che l’Italia aveva rinunciato al piano per problemi tecnici

Spagna, il day after post blackout: viaggio nella centrale solare più grande del mondo
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«Alla vostra destra Gemasolar, l’impianto solare più efficiente al mondo». Per uno strano scherzo del destino la guida turistica che ci sta scorrazzando tra luoghi-simbolo dell’Andalusia, si chiama «Luce». E qui, nell’area del pianeta col maggiore irraggiamento solare, di luce ce n’è tanta. Forse fin troppa, considerato che il blackout che ieri ha paralizzato la Spagna pare sia stato provocato da un «sovraccarico» che avrebbe mandato in cortocircuito i «cervelloni» che sovrintende all’erogazione dell’energia generata da queste parti essenzialmente grazie alla cosiddetta «energia pulita».

Ma il sito di Fuentes de Andalucìa (Siviglia) è qualcosa che, anche a livello «scenografico», va al di là del normale panorama cui siamo abituati noi semplici fruitori delle «rinnovabili» a base di pale eoliche in campagna e pannelli fotovoltaici montati sui tetti. Qui invece lo scenario è da film di fantascienza. Un orizzonte mostruosamente distopico che da lontano presenta il luccichio placido di un lago ma che avvicinandosi mostra la sua vera natura ipertecnologica: un mare di specchi. Esattamente 2500 eliostati ciascuno con una superficie di 92 metri quadri disposti a circolo in un raggio di 185 ettari. Un mosaico incandescente che cattura la potenza del dio Helios e la riflette su una torre centrale di sale bianco (sali nitrati di sodio e potassio fusi) alta 140 metri: un obelisco dalla punta incandescente che, grazie a un’«area riflettente di 240 mila metri quadri» assicura elettricità a 30 mila abitazioni. Spiegano i tecnici: «Il serbatoio di stoccaggio è in grado di immagazzinare 600 MWh di energia e permette di produrre energia anche di notte e nei giorni nuvolosi». Per l’enorme emissione di calore lo spazio aereo è inibito alle rotte di volo, e non parliamo solo dei jet ma pure degli uccelli che si tengono ben lontani per non finire arrosto.

«Attivo dal 2011, Gemasolar è stato realizzato su progetto da Carlo Rubbia dopo che l’Italia aveva rinunciato al piano per problemi tecnici», ci spiega la guida turistica. Quali «problemi tecnici»? Principalmente costi elevati; spazi inadeguati (test erano stati eseguiti in Sardegna e Puglia) ad ospitare un sito dalle dimensioni ciclopiche; caratteristiche climatiche non paragonabili a quelle della «fascia del fuoco» dell’Andalusia dove le temperature superano di gran lunga quelle degli altri paesi europei.

Un caldo bruciante che arricchisce la Spagna di un surplus energetico per 365 giorni all’anno. Al netto di blackout come quello di ieri. Quando le macchine, prive di corrente, si sono “ribellate” agli uomini. Infischiandosene, evidentemente, delle “Tre leggi della robotica” di Asimov…

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