Tempeste di giugno

Raffiche a 100 chilometri l’ora: alberi divelti e case scoperchiate. Piogge, frane e neve in montagna. L’esperto: colpa della «goccia fredda» sull’Italia

Tempeste di giugno
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Un’estate matta, totalmente scriteriata e, per certi versi, mai veramente iniziata. Al Passo dello Stelvio, a 2.757 metri di quota, sono caduti 10 centimetri di neve fresca. A fine giugno. Cosa che non accadeva da anni.

Il maltempo si sposta al centro sud e gli esperti meteo descrivono quello che sta accadendo come il cosiddetto fenomeno della «goccia fredda», cioè una massa d’aria fredda in quota che si muove sopra l’Italia e porta condizioni di instabilità diffusa. Instabilità con cui stiamo imparando a convivere, soprattutto al Nord, dove il tempo cambia con una velocità che nemmeno ai tropici, dove le bombe d’acqua arrivano un giorno si e uno no, dove all’umidità più totale si alternano temperature da inizio marzo. Accadrà così in questi giorni: è prevista una diminuzione termica significativa, che in alcune regioni potrebbe superare i 10 gradi in meno rispetto ai valori attuali.

«L’Italia, e il Mediterraneo in generale, sono un hotspot climatico dove il riscaldamento globale corre a doppia velocità rispetto al resto del mondo» spiega Mattia Gussoni, meteorologo de iLMeteo.it. Per ora, quello che stiamo vivendo è un clima schizofrenico che ci coglie impreparati e che fa danni. Parecchi danni. In Veneto i temporali sono stati così violenti e le raffiche di vento così forti da scoperchiare tetti e provocare frane. In provincia di Belluno ci sono state due frane che hanno richiesto ore di intervento per liberare le carreggiate. A Trieste (e questa è la sola notizia positiva) la Bora ha soffiato talmente decisa da spazzare via lo strato di mucillagine oleosa che si era formato in mare. Ad Asiago è esondato un torrente. Disagi anche in Lombardia: il vento ha ripulito l’aria dalla sabbia africana ma sono ancora caduti alberi a Milano ed è stata sfiorata una tragedia sul lago di Como. Per tutta la notte tra sabato e domenica sono stati 12 gli eventi di ricerca e soccorso coordinati dal Nucleo mezzi navali della Guardia Costiera, presidio recentemente inaugurato, 45 i diportisti tratti in salvo e assistiti, tra cui anche minori. Tutti messi in salvo dalle onde ingestibili e dalle forti raffiche, che hanno superato i 30 nodi. Alcune delle imbarcazioni soccorse erano incagliate sulle scogliere mentre altre, in balia delle onde, rischiavano di finire sulle costiere rocciose. E mentre il Nord gestisce i nubifragi, il Sud fa i conti con gli incendi. L’Italia in queste ore sembra ancora una volta divisa in due con le regioni settentrionali sospese in una eterna primavera e quelle meridionali piombate in piena estate. Ovviamente sta per cambiare ancora il quadro meteo. Il centro Italia si prepara a finire sott’acqua. Scatta l’allerta gialla nel Lazio e in molte regioni. Il ciclone si sposterà via via più a Sud.

Oggi il maltempo colpirà l’Emilia Romagna, ma i temporali più forti si formeranno su Sardegna e mar Tirreno, al largo del Lazio, dove avremo veri e propri «mostri» temporaleschi. La raccomandazione dei metereologi e della protezione civile è: leggere i bollettini e rispettare le allerte.

Abitudine che sta entrando nelle nostre vite sempre di più.

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