Un trilione di bit al secondo: ecco quanto corre veloce il cervello umano

Il California Institute of Technology ha quantificato la velocità del cervello umano e di tutti i dati sensoriali raccolti: un trilione di bit al secondo. Ne parliamo con il biofisico Ranieri Bizzarri

Un trilione di bit al secondo: ecco quanto corre veloce il cervello umano
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Noi pensiamo una cosa alla volta (apparentemente), ma quando riflettiamo possiamo pensarne più contemporaneamente. Uno studio del California Institute of Technology ha esattamente quantificato la velocità del cervello umano e di tutti i dati sensoriali che vengono raccolti, un trilione di bit al secondo. La questione che ne viene fuori è: perché possiamo elaborare migliaia di input contemporaneamente mentre il nostro cervello è molto più rapido? Stiamo parlando di 10 bit dal trilione di informazioni che arrivano nel nostro hardware. Sono saltati fuori i sostenitori del «pensiero lento», che a me sembra una cosa molto zen.

Siccome non sono così competente in materia (ne so, ma sono uno scrittore che si interessa di scienza, mai commettete l’errore di saperne più degli esperti), interpello Ranieri Bizzarri, tra i nostri più biofisici più importanti, su questo studio, e chiedo a lui (abbiate sempre amici scienziati, sennò è un casino; ovviamente anche avvocati e medici).

Allora, Ranieri, questa discrepanza tra ciò che il nostro cervello elabora e quanto siamo in grado di pensare non è fisiologica?

"Che ci sia discrepanza tra l’entità degli stimoli sensoriali e la maniera con cui il nostro cervello organizza consapevolmente alcuni di questi stimoli in pensiero e azioni non mi stupisce, perché è molto noto che la stragrande maggioranza delle attività del sistema nervoso in conseguenza di stimoli esterni viaggiano sotto la soglia del pensiero cosciente."

Un esempio?

"In questo momento sono seduto ma a meno che non sposti l’attenzione del mio fondoschiena a contatto con la sedia, io non ho percezione dello stimolo. Eppure anche qui ci sono numerosissime informazioni legate dal contatto tra la sedia e il mio corpo che sono raccolte dal cervello ma di cui non ho esperienza consapevole."

Ranieri, mi viene in mente una cosa: c’è questo mito popolare che gli esseri umani usino solo il 10% del cervello, e mi pare che questo studio, se frainteso, rischi di alimentarlo. Cosa ne pensi?

"Penso che tu abbia ragione, l’idea popolare che usiamo solo il 10% del cervello si riferisce tipicamente alla possibilità di usare facoltà paranormali come telepatia, telecinesi, e cose così. In realtà non vogliamo ammettere a noi stessi che solo una piccola parte dell’attività cosciente è consapevole e articolata in un pensiero."

Non trovi che il fraintendimento di questi studi tenda sempre a mettere nel cervello una parte immateriale, misteriosa, che possa consolare l’essere umano dal considerarsi solo un cervello?

"Sì, in parte è vero quello che dici, anche perché non ci rendiamo conto di quale straordinario prodotto dell’evoluzione biologica sia il nostro cervello e il ultima analisi la nostra stessa esistenza."

Però Ranieri, molti spiritualisti ci daranno dei materialisti. Ma io non ho mai sentito uno spiritualista parlare senza cervello.

"In compenso ci sono molti non spiritualisti e non per cui è possibile trovare l’influenza di altri organi sul pensiero."

Tipo?

"Lascio al pensiero lento immaginarlo con calma."

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