"Gli scioperi extrema ratio Bisogna cambiare metodo"

Il segretario generale di ConfCommercio Marco Barbieri: "Si trovi un modo diverso di affrontare i rapporti sindacali"

"Gli scioperi extrema ratio Bisogna cambiare metodo"
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Marco Barbieri, segretario generale di ConfCommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza ha lanciato l'allarme contro la sequela di scioperi e manifestazioni che stanno creando non pochi disagi a tutti i cittadini, i lavoratori e le imprese a 10 giorni dal Natale. Per domani è stato proclamato un sciopero, a soli 15 giorni da quello generale del 29 novembre. Non solo, si susseguono anche le manifestazioni Pro Pal del sabato, arrivate a quota 16 dall'ultima settimana di agosto. Gli operatori commerciali hanno espresso preoccupazione per gli effetti negativi che varie forme di agitazione potrebbero avere nel periodo prenatalizio».

Ci spiega meglio?

«Su Milano dicembre è il mese di punta dell'attività commerciale, fermo restando il diritto di manifestazione e di sciopero, noi rivendichiamo il diritto alla mobilità e quindi il diritto dei lavoratori a recarsi sul posto di lavoro e il diritto di fare impresa».

Fin qui tutto chiaro...

«La successione periodica di agitazioni del trasporto pubblico locale crea enormi disagi ai cittadini, ai lavoratori e alle imprese. Intedo dire che lo sciopero, pur rimanendo un diritto fondamentale, dovrebbe essere l'estrema ratio nei rapporti sindacali».

Cosa intende?

«Ci sono diverse modalità di gestire i rapporti sindacali, per esempio, attraverso i nostri enti bilaterali (costituiti da ConfCommercio e i sindacati di categoria) l'anno scorso è stato fatto un bando per abbattere i canoni di locazione per i lavoratori del settore. Gli enti bilaterali permettono appunto di gestire nel rispetto e nell'interesse delle parti questioni complesse».

In cosa consisteva l'accordo?

«In un contributo di 300 euro per tre mesi che l'ente bilaterale del terziario e dei pubblici esercizi hanno versato ai dipendenti del settore per abbattere il costo degli affitti e della vita a Milano».

Che cosa ci insegna?

«Di fronte a problematiche, difficoltà, tensioni i rapporti tra datore di lavoro e dipendenti credo che vadano affrontati sedendosi intorno a un tavolo e cercando una soluzione concreta. Forse qui non si è capito che se si bloccano le imprese, si danneggiano anche i lavoratori, e il danno ricade con effetto domino su tutti. Se, infatti, Milano ha un alto costo della vita, la stessa cosa vale per il costo di fare impresa».

A settembre Atm ha convocato tutte le sigle sindacali per scrivere un protocollo di intenti dello stesso genere, ovvero cercare insieme soluzioni concrete per migliorare le condizioni di lavoro e di vita dei dipendenti dell'azienda milanese del trasporto pubblico.

«Appunto! Bisogna trovare, credo, un nuovo metodo di confronto: qualche anno fa, per esempio, siamo riusciti a siglare un accordo sulla detassazione dei premi di produttività. Ripeto esistono gli enti bilaterali per il commercio, i pubblici esercizi e tanti altri settori».

Oltre agli scioperi, che sono diventati quasi un appuntamento regolare, c'è il discordo delle manifestazioni del sabato, che nulla hanno a che vedere in questo caso con questioni sindacali, ma con la guerra. Vengono in mente, i cortei del sabato dei no vax durante la pandemia che bloccavano il centro ogni settimana. Anche in quell'occasione, prima di Natale, lanciaste un appello...

«I cortei e le manifestazioni, diritti fondamentali, devono essere sempre autorizzati. In quel caso il Questore autorizzò le manifestazioni fuori dal centro: mi auguro che anche in questo caso le scelte della Questura prendano in considerazione anche i diritti delle imprese».

Avete fatto delle stime sulla spesa per i regali di Natale?

«Il nostro ufficio studi prevede un aumento del 6% sul 2023, con un'incidenza della tredicesima del 4,5%».

Il problema si ripresenterà tra meno di un mese in occasione dell'apertura dei saldi del 4 gennaio. Il primo week end utile sarà l'11 gennaio quando saranno tutti rientrati...

«Il tema, ci tengo a ribadirlo, non è solo di natura economica, ma sindacale».

Quanto incide l'e-commerce sugli acquisti? Avete calcolato l'eventuale perdita?

«No, anche perché le cose stanno cambiando anche a Milano: si va nella direzione della multicanalità.

Il che significa che anche i negozi milanesi si stanno adeguando per aprire pagine e siti e quindi lanciare il proprio e-commerce, grazie anche al supporto dello sportello Spin, cioè Sportello Innovazione di ConfCommercio MIlano».

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