Atene - Sono iniziate le manifestazioni in Grecia contro le misure di austerità attuate dal governo per combattere il debito. Circa 10mila membri del sindacato Pame stanno marciando nel centro di Atene, mentre le due associazioni di categoria principali hanno programmato altre manifestazioni di massa per le prossime ore, in concomitanza con lo sciopero generale, proclamato contro il piano di austerità imposto da Unione Europea e Fondo Monetario Internazionale per cercare di risolvere la grave crisi debitoria che attanaglia il Paese.
Alcune banche sono chiuse e quelle aperte hanno le serrande parzialmente abbassate per proteggersi da eventuali attacchi nel corso delle rivolte. Le misure di austerità, arrivate dopo il prestito di salvataggio di 110 miliardi di euro e una disoccupazione intorno al 15%, hanno provocato la rabbia dei sindacati che già l'anno scorso hanno organizzato diversi scioperi generali. I manifestanti espongono striscioni con su scritto "Rifiutiamo e condanniamo le nuove misure, intensificheremo la battaglia". "Ogni giorno che passa - ha detto uno dei dimostranti, il pensionato John Pavlidis - il governo si riprende quello che la classe operaia ha ottenuto con sangue e lotte in tutti questi anni".
Nel corso della manifestazioni sono scoppiati alcuni disordini ad Atene e in altre città della Grecia.
Secondo testimoni oculari, nel centro della capitale ellenica è dovuta intervenire la polizia in assetto anti-sommossa, con un fitto lancio di lacrimogeni contro decine di manifestanti che protestavano in maniera particolarmente esasperata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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