La sclerosi multipla va contrastata al suo esordio

«La vera sfida per combattere la sclerosi multipla è nella collaborazione internazionale». A pronunciare queste parole è la sovrana di Danimarca, Margherita II, a Copenaghen nel corso della cerimonia d'apertura del 29° European Committee for the treatment and research in multiple sclerosis (Ectrims). L'appuntamento più importante a livello mondiale, dedicato alla sclerosi multipla (oltre 7.500 i partecipanti, 1.500 le presentazioni scientifiche). La sclerosi multipla è, una malattia cronica, progressiva e invalidante, negli ultimi 5 anni il numero delle persone colpite sono cresciute del 10 %. Nel mondo si registrano 2,3milioni di malati, quasi 68mila in Italia, per lo più giovani e di sesso femminile. Ora si cerca di colpire la sclerosi multipla fin dalle prime fasi, con terapie precoci e personalizzate. «Nell'ambito della sclerosi multipla, una parte molto affascinante in questi anni, è lo sviluppo delle nuove terapie», spiega Ruggero Capra, direttore del Centro regionale sclerosi multipla dell'azienda ospedaliera Spedali Civili di Brescia. «Oggi abbiamo a disposizione farmaci efficaci e altri nuovi stanno per arrivare. Sono molecole che agiscono con meccanismi d'azione diversi e consentono di interagire nei pazienti non rispondenti ad una specifica terapia». Uno degli indicatori di progressione della disabilità a lungo termine nella sclerosi multipla, è la perdita di volume cerebrale (atrofia). All'Ectrims, sono stati presentati nuovi dati che riguardano fingolimod, una molecola ad azione immunomodulante. Studi clinici a 4 anni, hanno rivelato come il trattamento continuato con il farmaco, porti ad una riduzione della perdita di volume cerebrale (di un terzo), nei pazienti con forme recidivanti di sclerosi multipla e come sia associato ad una più elevata percentuale di pazienti, rimasti liberi dalla progressione della disabilità. Non solo. La molecola, rispetto alle terapie tradizionali, è efficace anche nella riduzione del 50% del rischio di ricadute.

«Confermato l'importante impatto che fingolimod ha nella malattia» commenta Ruggero Capram ricordando che il farmaco ha il pregio di essere una terapia orale e oggi inizia ad essere utilizzato sempre più in presenza di una bassa disabilità».

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