Scommesse truccate, speranza per la Samp

Scommesse truccate, speranza per la Samp

(...) «È positivo il fatto che se ci sono delle mele marce, prima o poi vengano beccate - ha detto il vice presidente della Samp a Radio Babboleo news -. Non voglio fare condanne preventive, ci mancherebbe altro. Ma meno male che gli organi sportivi e giudiziari intervengono per controllare che non ci siano storture. Vediamo quello che succederà».
Il gip Guido Salvini spiega che l'attività dell'organizzazione rischia «di aver già falsato alcuni dei risultati dei vari campionati: basti pensare che Atalanta e Siena sono state recentemente promosse in serie A e si tratta di due delle squadre coinvolte».
Anche Brescia-Bologna del 2 aprile compare tra le carte dell'inchiesta. «Il Brescia prende tutto capito?», dice uno degli intercettati. La previsione viene confermata anche tre giorni dopo in una telefonata tra Giampaolo Tagliatti, titolare di un’agenzia di scommesse, e Massimo Erodiani, uno degli arrestati: proprio quest’ultimo tranquillizza Tagliatti, dicendosi certo della vittoria del Brescia. Al momento però non ci sarebbero «elementi oggettivi» tali da far ipotizzare un coinvolgimento di squadre o calciatori anche della serie A nell’inchiesta sul calcioscommesse. Se infatti, fanno notare fonti qualificate, ci sono «abbondanti elementi probatori» sul condizionamento di partite di serie B e C, nulla è emerso sulla serie A se non qualche riferimento. Secondo gli investigatori, però, non è escluso che questi possano emergere in futuro viste le migliaia di intercettazioni che accompagnano l’inchiesta.
Nel corso dell'operazione portata avanti dalla polizia di Cremona sono state arrestate 16 persone: sette sono finite in carcere, nove ai domiciliari. Gli indagati sarebbero una trentina. Facevano tutti parte di «una vera organizzazione criminale» che, grazie a contatti diretti e indiretti nel mondo del calcio erano in grado di condizionare gli esiti della partite attraverso accordi verbali e impegni di carattere pecuniario.
A capo dell'organizzazione c'era l'ex giocatore della Nazionale Beppe Signori posto agli arresti domiciliari in quanto considerato elemento centrale del gruppo di scommettitori bolognesi. Nell'ordinanza firmata dal gip di Cremona si legge che «Beppe Signori è leader indiscusso del gruppo di Bologna per ragioni di prestigio personale».
Signori avrebbe partecipato con altre persone ad una serie di scommesse su partite truccate, tra cui Inter- Lecce dello scorso 20 marzo. L'ex attaccante di Lazio e Samp (17 presenze con 3 gol nella stagione 1997/1998) avrebbe puntato su questa gara 150.000 euro perché aveva ricevuto garanzie sull'esito dell'incontro terminato 1-0 per i padroni di casa. Tra gli indagati - si diceva - c'è Cristiano Doni, due anni alla Sampdoria, dal 2003 al 2005 (44 partite e 7 gol) prima di essere ceduto al Maiorca e infine all'Atalanta con la quale era appena tornato in serie A.
Doni, che nella stagione 2000/2001 era stato già coinvolto in un'inchiesta relativa alla gara di coppa Italia Atalanta-Pistoiese da cui poi venne assolto, adesso è accusato di aver realizzato la combine insieme al difensore del Piacenza Gervasoni per la partita Atalanta- Piacenza del 19 marzo scorso finita 3-0 per i bergamaschi. Risultato che era anche l'obiettivo dell'organizzazione che aveva scommesso sul match.
Il gip segnala che la seconda rete di Doni fu su calcio di rigore assegnato per un fallo dello stesso Gervasoni. Su quella gara Beppe Signori avrebbe scommesso 60.000 euro. Nella mega inchiesta risulta indagata anche un'altra vecchia conoscenza del calcio genovese: Stefano Bettarini (58 partite e 2 gol dal 2002 al 2004 con la maglia blucerchiata) che sarebbe coinvolto nel tentativo di manipolare la partita Inter-Lecce in modo da conseguire il risultato finale che vedesse segnati almeno tre gol.
Bettarini in passato fu condannato a 5 mesi di squalifica per il suo coinvolgimento in un altro caso di scommesse.
È finito agli arresti anche l'ex rossoblù Mauro Bressan (29 presenze, 1 gol nella stagione 2002-2003), e risulta indagato l'ex calciatore dello Spezia Gianfranco Parlato che teneva i contatti con il vertice dell'organizzazione.
Tra le 18 gare truccate ce ne sono due dello Spezia: la prima del 17/10/2010 contro la Cremonese finita 2-2, la seconda Ravenna - Spezia 0-1 del 27 marzo.

«La nostra società - ha detto l'amministratore delegato dello Spezia Beppe Spalenza - è tranquillissima. Se poi emergerà qualche legame dell'indagine con i nostri tesserati, risponderemo con il massimo rigore». Sub judice anche Alessandria-Ravenna 2-1 dello scorso 20 marzo.

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