Sconfitta in Puglia, Fitto si dimette da ministro

Il titolare degli Affari regionali ha presentato le sue dimissioni. Berlusconi per ora prende tempo. L'addio arriva il giorno dopo la sconfitta di Palese in Puglia, candidato fortemente voluto dal ministro e la riconferma di Vendola. La Poli Bortone: "Abile mossa di un perdente"

Sconfitta in Puglia, Fitto si dimette da ministro

Roma - L'addio dopo il flop di Palese. Il ministro per gli Affari regionali Raffaele Fitto ha presentato le dimissioni dall’incarico. Le dimissioni arrivano il giorno dopo le elezioni Regionali, che hanno visto in Puglia l’affermazione del centrosinistra con Nichi Vendola e la sconfitta del candidato del centrodestra Rocco Palese, scelto e sostenuto proprio dal ministro. Una proposta controversa che aveva "costretto" il Pdl e l'Udc a separare i propri destini alle urne. I centristi avevano puntato da soli su Adriana Poli Bortone, potenziale candidata del centrodestra. Poi Fitto si è ampiamente speso nel corso della campagna elettorale a favore di Palese. Ma proprio i voti "catturati" dalla Poli Bortone sono costati l'elezione a Palese. E hanno visto la riconferma di Vendola che, per ottenere una seconda chance, aveva dovuto battere l'ostracismo interno del Pd e di D'Alema in particolare.

Il premier riflette Berlusconi prende tempo. Le dimissioni presentate dal ministro per gli Affari Regionali sono sul tavolo del presidente del Consiglio da alcune ore, ma il Cavaliere non ha ancora deciso cosa farne. Nonostante la delusione per la sconfitto in Puglia sia grande, il premier starebbe ancora riflettendo se accettare o meno il passo indietro di quello che, per molto tempo, è stato uno dei suoi "pupilli". In difesa dell’ex coordinatore pugliese si sono spesi anche Maurizio Gasparri e Ignazio La Russa. Il premier potrebbe portare la "grana" sul tavolo del'ufficio di presidenza del Pdl.

L'ira di Berlusconi per la sconfitta Il Pdl esulta per le Regionali, ma non nasconde tutta la sua delusione per la Puglia. Brucia la vittoria di Vendola e Silvio Berlusconi non ci sta. Sotto accusa i dirigenti locali del partito, in particolare Fitto. Il premier non ha digerito la sconfitta di Palese con il "favore" dell’Udc. Una candidatura "nata male sin dall’inizio", spiegano nel partito, non voluta da molti, ma "imposta" dagli uomini del ministro per gli Affari regionali. Questo ci ha rovinato la festa, poteva essere un trionfo, si sarebbe sfogato il Cavaliere con chi ha avuto modo di sentirlo al telefono questa mattina. Molti i "mugugni" pugliesi. "In Puglia c’è stata una mancanza imperdonabile da parte del partito" dice un’autorevole dirigente azzurro.

Dimissioni forzate Qualcuno racconta che sarebbe stato proprio il premier a chiederne le dimissioni, anche se mancano conferme ufficiali. E non si esclude, a breve, un incontro tra il Cavaliere e Fitto. Il presidente del Consiglio, comunque, riferiscono fonti del Pdl, avrebbe chiesto un cambio di passo per organizzare un’opposizione dura contro la sinistra. Dice Pietro Franzoso, deputato tarantino del Pdl: "La verità è che in Puglia ci siamo fatti abbindolare per mesi da Casini quando si capiva benissimo che non sarebbe mai venuto con noi". Luigi Vitali, anche lui parlamentare pugliese, spiega: "Berlusconi ha ragione nell’essere arrabbiato, ma la candidatura del governatore del Pdl in Puglia non poteva che nascere così come è nata. Non poteva essere la Poli Bortone, che otto mesi prima aveva contribuito ad affossare la politica del governo Berlusconi". Un autorevole dirigente ex Fi commenta così le dimissioni di Fitto: "Così si accelera il redde rationem...".

La Poli Bortone: "Atto dovuto" "Se volessimo essere buoni potremmo commentare le dimissioni del ministro Fitto dicendo che è il gesto di chi vuole assumersi le proprie responsabilità. Se invece volessimo dare un più freddo giudizio politico dovremmo dire che questa sembra la abile mossa di chi prova ad anticipare una richiesta che gli sarebbe comunque arrivata di qui a poche ore". Questo il commento di Adriana Poli Bortone.

"Dimettersi per Fitto - spiega in una nota - era il minimo che potesse fare di fronte alla terza sconfitta consecutiva: ha perso le Regionali del 2005, ha perso le amministrative dello scorso anno, quando il centrodestra si è visto battere nei Comuni di Bari, Foggia e Taranto e nelle Province di Brindisi e Taranto, e ha perso oggi volendo imporre a tutti i costi il proprio pupillo sacrificando la causa di una alleanza politica con Udc e Io Sud, l’unica in grado di battere Vendola".

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