C'è molta preoccupazione intorno al campione scozzese Andy Murray, specie dopo le critiche che gli sono piovute addosso per essersi schierato a favore del'indipendenza solo quando la vittoria di chi sperava in quest'ultima sembrava certa. Alcune risposte al suo tweet di quattro giorni fa sono state così violente da far scattare addirittura l'allerta della polizia.
Alla fine il tennista non ha votato, adducendo come motivo quello di vivere ormai da anni al di fuori della Scozia, ma la sua presa di posizione a sole 72 ore dal referendum ha scatenato reazioni opposte, visto che se il leader della campagna per il "si" si è congratulato con lui, i fautori del mantenimento dello status quo e l'opinione pubblica in generale non hanno visto di buon occhio questa sua presa di posizione così tardiva. Per capirlo basta leggere alcuni commenti che il Daily Mail ha pubblicato: si va da insulti generici all'accusa di "essere un codardo" per essersi pronunciato a favore dell'addio all'Inghilterra solo quando i "si" parevano prevalere, per arrivare all'avvertimento che l'anno prossimo a Wimbledon nessuno tiferà per lui. Tuttavia, se questi commenti sono lecita espressione di un dissenso, non si può dire altrettanto di alcune esternazioni via Twitter, le quali sono già oggetto di attenzione da parte della Polizia, che sta indagando su un internauta che si è detto dispiaciuto del fatto che Murray non fosse tra gli alunni che morirono nel massacro di Dunblane, verificatosi 18 anni fa.
Senza dubbio
più comprensibile la richiesta di non rappresentare più la Gran Bretagna in Davis: un auspicio di molti tifosi che hanno palesato la propria rabbia sui social e che Murray non potrà sicuramente ignorare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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