Sculli, la rabbia di tornare al gol

Sculli, la rabbia di tornare al gol

L'ultimo gol lo aveva segnato quasi un anno fa. Era il 21 ottobre e lui calò il primo di un poker d'assi con il Cesena al Ferraris. Poi il 28 novembre l'incredibile stop per una vicenda vecchia di cinque anni. Una storia che manco lui ricordava più, una storia legata ad un presunto illecito tra la sua ex squadra, il Crotone e il Messina. L'ineffabile Commissione Disciplinare punì solo lui: otto mesi di squalifica per omessa denuncia e addio campionato. Ma Beppe Sculli non si è dato per vinto. Forte dell'appoggio della società rossoblù che gli è stata vicino ha continuato la sua preparazione, ha lavorato con i compagni. È diventato l'uomo in più fuori dal campo. Poi è arrivata la festa promozione e quella della sua definitiva liberazione. Era il 30 agosto e la Corte di Giustizia Federale diceva che per Sculli poteva bastare così.
Da allora Gian Piero Gasperini ha avuto la certezza di disporre di una freccia in più per il suo arco. Una freccia che al momento giusto è tornata a colpire. Domenica contro il Napoli al San Paolo il tecnico rossoblù lo ha gettato nella mischia nella ripresa al posto di Leon. Beppe ha fatto il suo compitino ma quando al 44' si è ritrovato solo in area con quel pallone che chiedeva di essere insaccato non si è fatto pregare. Dall'alto del suo metro e 77 ha piazzato di testa la sfera con una semplicità disarmante. Poi il suo urlo solitario nel deserto dello stadio proibito, un'altra liberazione. Sculli ora è tornato anche nel tabellino dei marcatori. «Sono stati bravissimi Paro e Borriello a costruire l'azione che ha portato al 2-1- ha commentato Sculli mostrando ancora una volta di essere uomo squadra - È stata una domenica strana e insieme speciale. Quando siamo usciti dall'albergo per andare allo stadio, trovare lì i nostri tifosi ci ha dato la carica. Ma è stato desolante giocare senza pubblico. Non corriamo il pericolo di montarci la testa dopo una vittoria così. Il nostro campionato ha a che fare con la salvezza e lo sappiamo».
La parola d'ordine dunque è basso profilo anche se l'ultima settimana di calcio in tinte rossoblù si è tradotta in sette punti in tre partite e in una classifica che ora guarda la Samp e il Milan dall'alto. «È stata una vittoria impotante per mettere fieno in cascina, in attesa dei turni difficili che ci attendono da qui a breve - ha commentato Gian Piero Gasperini - Ci metto dentro la partita con il Cagliari, squadra che abbiamo già affrontato nel triangolare di Padova. Rimangono dei margini di miglioramento importanti su cui lavorare, peccato per gli infortunati, ma le alternative in questo gruppo sono tutte all'altezza».

Sul nuovo assetto della squadra il tecnico rossoblù ha aggiunto: «Borriello e Leon e Di Vaio sono troppo, ma Borriello e Leon sono troppo poco». Come dire che con il Cagliari potrebbero esserci ancora novità.
Oggi la squadra riprenderà la preparazione a Pegli.

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