Scuola, corsa alla pensione Esodo di presidi da Milano

Dopo la lunga sosta natalizia domani mattina si torna sui banchi di scuola. Una ripresa, in particolare alle superiori, particolarmente impegnativa per gli studenti che finora hanno dato segni di scarsa preparazione. Il ripristino degli esami di riparazione voluto dal ministro Giuseppe Fioroni, infatti, rende più difficile essere ammessi alla classe successiva.
Il recupero dei debiti
I consigli di classe si apprestano a valutare il rendimento degli studenti. Chi risulterà scadente in una o più discipline sarà costretto a seguire delle attività di recupero. Almeno sulla carta non sarà più come in passato poco più che una formalità: se non si recupera addio promozione sia pur con qualche debito formativo. I collegi dei docenti hanno già deliberato prima delle vacanze di Natale come organizzare il recupero e come accertarne l’esito. Ogni scuola ha scelto in autonomia le modalità di intervento. C’è chi ha deciso si sospendere il normale svolgimento delle lezioni per organizzare attività diverse a seconda del livello di preparazione degli alunni, e chi invece ha preferito invitare gli studenti insufficienti a seguire dei corsi pomeridiani durante i quali cercare di rimediare alle carenze riscontrate. In ogni modo alla fine dei corsi di recupero sono previste delle prove per verificare se le insufficienze sono state superate. Una verifica che va fatta entro il 31 agosto. Lo svolgimento di queste attività rende peraltro inevitabile che i docenti debbano essere impegnati anche dopo la fine delle lezioni. In giugno certamente, ma spesso anche in luglio e in alcuni casi anche nell’ultima parte di agosto.
Le iscrizioni al prossimo anno scolastico
Fase delicata le prossime settimane per le famiglie che devono iscrivere i figli alla prima classe di un corso di studi. Le domande di iscrizione dovranno essere presentate entro il prossimo 30 gennaio. Una scelta delicata soprattutto per i ragazzi che il prossimo anno dovranno affrontare le superiori: spesso, infatti, l’insuccesso scolastico dipende proprio dal fatto che si sbaglia questa scelta. Dal canto loro le scuole stanno organizzando delle iniziative per illustrare la bontà del servizio offerto. Una vera e propria caccia allo studente.
Scattano i pensionamenti
Entro il 10 gennaio dovranno essere presentate le domande di pensionamento. La recente riforma del sistema pensionistico invoglia certamente chi è insoddisfatto del proprio lavoro a lasciare il campo. Si dà per scontato in ogni modo un esodo superiore a quello previsto se fosse rimasto in auge il cosiddetto «scalone» previsto dal precedente governo.

Del resto se si guarda ai dirigenti scolastici che possono abbandonare il campo in qualsiasi momento dell’anno scolastico, si sa che sono già una quarantina a Milano e provincia gli aspiranti alla pensione. Il doppio di quelli dello scorso anno. Tra questi anche dirigenti che sono appena entrati in ruolo: hanno conquistato uno stipendio vantaggioso che consente loro di godersi un assegno economicamente più interessante.

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