«Scuola islamica, i razzisti sono a sinistra»

«L’istruzione paterna può andare bene per italiani in condizioni particolari, ma questi bambini e queste bambine come impareranno anche solo l’italiano stando a casa? Per non parlare della storia e della geografia». L’assessore comunale alle Politiche sociali, Tiziana Maiolo, contesta quella pattuglia di genitori irriducibili, come alcune famiglie egiziane, decisi a ricorrere all’istruzione paterna, che in sostanza significa non portare i bambini a scuola.
Non solo alle famiglie dei 500 bambini di via Quaranta, l’assessore ha intenzione di spedire una lettera per lanciare un programma specifico per le bambine con lo scopo di organizzare corsi ai quali siano presenti anche le mamme per cercare di introdurre i diritti delle donne: un vero piano per integrare i bambini islamici.

E quando deve rispondere alle accuse di voler introdurre la cultura occidentale risponde: «I veri razzisti appartengono a quella sinistra che di fatto vuole impedire la loro integrazione. Non dico di strappare il velo e mettere le minigonne. Ma ci sono moltissime giovani nate qui alle quali dovrebbe essere almeno concesso il diritto di poter scegliere».

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