A scuola di ronda: arrivano i primi corsi per "fare sicurezza"

Volontari sui banchi. Da psicologia all’autodifesa: 15 ore di lezioni Via a settembre, si può anche essere bocciati

Nasce la prima scuola di ronde. Per insegnare ai volontari come si fa sicurezza. Dopo l’approvazione del disegno di legge, partono le lezioni: il corso durerà in tutto 15 ore e prevede 3 ore di teoria e pratica alla settimana. Prima ora: psicologia. Uno psicologo selezionerà gli iscritti e li seguirà fino alla fine dei corsi per capire se sono adatti o meno a praticare il «mestiere». Seconda ora: come si compila un verbale. Alla fine di ogni turno, i rondisti sono infatti tenuti a sintetizzare quanto accaduto su un modulo che verrà poi consegnato alla prefettura. Terza ora: cos’è il rischio, come ci si approccia al pericolo, come si deve reagire in caso di attacchi verbali e provocazioni. La regola principale è sempre quella di placare gli animi e gettare acqua sul fuoco per prevenire scontri e risse.
Quarta ora: autodifesa. Gli aspiranti agenti frequenteranno corsi di arti marziali in palestra e impareranno ad atterrare o a disarmare chi rappresenta una minaccia. Per portare sicurezza nel proprio quartiere innanzitutto è bene saper provvedere alla sicurezza personale. «Tra i primi rudimenti - spiega Alessandro Marmello, del centro Studi sicurezza - insegneremo a non procurare mai un falso allarme. Cioè a non chiamare le forze dell’ordine a sproposito». Altra regola: rispettare gli itinerari prestabiliti con carabinieri o polizia, non girare mai da soli ma sempre con la squadra o con un compagno, creare un rapporto di collaborazione con i commercianti del quartiere. E poi ancora, in caso di pericolo, mantenere la distanza di sicurezza senza buttarsi contro l’avversario o in mezzo alla zuffa.
Dietro ai banchi del centro polifunzionale Palaiseo, in via Iseo 6, i volontari impareranno anche a utilizzare al meglio telefonini e radioline per comunicare l’emergenza alle forze dell’ordine, con poche parole ma precise.
Durante le lezioni, ci saranno anche corsi rapidi di primo soccorso e non si esclude di dotare le squadre di sicurezza di un kit di primo intervento, con almeno garze, cerotti e laccio emostatico. A fine corsa, uscirà l’elenco dei promossi e dei bocciati. Chi verrà valutato idoneo riceverà un attestato di frequenza con cui diventerà rondista ufficiale. I corsi dovrebbero cominciare tra settembre e ottobre e saranno organizzati dal centro Studi sicurezza insieme all’associazione Terre e popoli e all’associazione sportiva Fast&Up. Ancora molte le incognite da sfatare, tra cui quella della divisa. Tutto dipende da quello che dirà il regolamento sul decreto della sicurezza.


«Non sempre essere riconoscibili è positivo - sostiene Marmello, del corpo docenti - tante volte è meglio non farsi notare e indossare abiti borghesi estremamente discreti. Non ci saranno né tute mimetiche né vestiti militareschi. Anzi, in una squadra due rondisti potrebbero indossare la pettorina, due no».

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