La scuola va a teatro. Ma anche viceversa

Francesca Scapinelli

Si va da spettacoli adatti anche ai più piccoli - ad esempio Cappuccetto Rosso, Le straordinarie avventure di Mary Poppins o Il mago di Oz - a quelli più impegnativi, e quindi indicati per i ragazzi delle scuole superiori, come Sostiene Pereira da Antonio Tabucchi o i classici Antigone di Sofocle, Delitto e castigo di Dostoevskj e Il giardino dei ciliegi di Cechov. Sono 63 le pièce inserite nel catalogo della programmazione teatrale romana per bambini e ragazzi «Città come scuola - teatro», distribuito in questi giorni in 1.200 copie nelle scuole romane. Si tratta di uno strumento che si rivolge in primo luogo agli insegnanti e agli allievi delle scuole dall’infanzia alle secondarie di secondo grado, con l’obiettivo di far scoprire i palcoscenici della città a bambini e ragazzi dai 3 ai 18 anni e, allo stesso tempo, «portare» il teatro a scuola.
«Il teatro va a scuola, la scuola va a teatro» è infatti il titolo del progetto, ideato tre anni fa dal Comune d’intesa con l’Eti (Ente teatrale italiano), che «mette in relazione palcoscenico e scuola - spiega Ilaria Fabbri, dirigente Programmazione nazionale teatro e danza dell’Eti -, così da creare attese culturali, formare un pubblico consapevole e agevolare un rapporto non obbligato con l’arte teatrale e coreutica». Il catalogo è diviso in due parti: la prima presenta gli spettacoli in cartellone nei teatri del centro e periferici (da Ostia al Tuscolano e a Tor Bella Monaca) e indica le fasce di età più adatte a ciascuna rappresentazione. In particolare, 28 proposte sono per la scuola dell’infanzia, 36 per la primaria, 32 per la secondaria di primo grado, 26 per la secondaria di secondo grado.
L’altra sezione passa in rassegna 34 compagnie, alcune emergenti, che le scuole possono invitare. Tra queste, la compagnia Teatro Verde, riconosciuta dal ministero della Pubblica istruzione come ente formatore per l’infanzia e la gioventù (come pure Le Maschere e Mongiovino, presenti nella prima sezione).

«Oggi il bambino è abituato allo schermo, del televisore, del cellulare o del pc - osserva Giorgio Testa, direttore del Centro Teatro Educazione dell’Eti -. Educarlo ad assistere a spettacoli dal vivo significa aiutarlo ad assumere un approccio critico verso la cultura dello schermo, che può diventare ipnotico».
Biglietti da 5 a 12 euro. Per informazioni: 06.671070165.

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