Sda Bocconi si rifà il look per disegnare il futuro ed evitare imitatori

Il rebranding dell'agenzia Tribe: "Lavoro con un'entità che non vende un prodotto, ma crea cultura"

Sda Bocconi si rifà il look per disegnare il futuro ed evitare imitatori
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Uno degli hub della formazione più innovativi si rifà il look. Sda Bocconi School of management rinnova il brand: dalla grafica alla narrazione, per adattarsi a un mondo in continua evoluzione nel quale la sua eccellenza è sempre più imitata. Per questo si è affidata a Tribe Communication, agenzia che ha lavorato a stretto contatto con la direzione per dare nuova linfa e vitalità. «Non un'impresa facile spiega Francesco Gemelli, presidente di Tribe perché di fronte a una stratificazione di interventi, abbiamo dovuto ri-gerarchizzare i valori fondanti». E così addio al vecchio payoff, «Design for your world». Via l'anonimo blu delle grafiche, ormai (ab)usato da tutti i competitor. Rimane solo il logo, le tre lettere S-D-A, di recente rinnovamento. «Abbiamo capitalizzato questo segno distintivo continua Gemelli proiettando i bordi dei caratteri fino a creare una finestra sui mondi a cui Bocconi offre accesso. Così è nato un nuovo simbolo, subito riconducibile solo a Sda Bocconi, ma impossibile da confondere con quelli dei competitor che imitano». Anche i colori cambiano e tutto si tinge di giallo. Un giallo che non viene dal nulla, ma recupera il colore della vecchia torre di Via Bocconi 8, dove avevano sede i primi uffici della School of Management. Al centro del rebranding c'è anche il condensato dei valori della scuola. «Abbiamo lavorato con la direzione racconta Alessandro Fellegara, ad Tribe per vivisezionare i pilastri di Sda. Da qui è emerso il nuovo payoff, «Research, rethink, reimagine». Il cuore sono i laboratori da cui deriva l'attività visionaria che permette di immaginare un mondo nuovo». In quest'ottica il claim «Let's make the future». Ma nel brand rinnovato c'è ampio spazio per le ramificazioni. E così, oltre al giallo, sette colori per le sette aree formative, a cui corrispondono anche delle variazioni del claim, in cui il verbo cambia in base alle singole esperienze (da make si passa a lead o research). Il rebranding è su tutti i supporti, social e fisici, manca solo il nuovo sito web, in arrivo a gennaio. «Per noi di Tribe è stato un lavoro enorme sottolinea Fellegara svolto a quattro mani con il cliente.

È strano ma bello, per un'agenzia di comunicazione, avere a che fare con un interlocutore che capisce di cosa si sta parlando ed è parte attiva di ogni processo». Gemelli mette in evidenza con orgoglio un punto: «Per la prima volta abbiamo operato per un'entità che non propone un prodotto, ma crea cultura. Abbiamo imparato a comunicare non cosa fa il cliente, ma come lo farà».

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